Caratteristica la processione degli incappucciati a Sorrento
S
orrento, una delle perle incastonate nel golfo di Napoli, ha una lunga tradizione oltre che turistica, anche culturale e folkloristica. Ed è proprio in questo periodo, cioè la settimana santa, che Sorrento vive uno dei momenti più belli e suggestivi dell’intero anno.
La settimana santa è la settimana nella quale il cristianesimo celebra gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni di Gesù, che comprende in particolare la sua passione, morte in croce e resurrezione il terzo giorno successivo ed è il periodo dalla Domenica delle Palme al Sabato Santo, che precede la Pasqua, cioè la domenica in cui si celebra solennemente la resurrezione di Gesù Cristo Dio dalla morte di croce.
Ed anche Sorrento celebra la sua settimana santa. Infatti numerose sono le manifestazioni e i riti religiosi che avvolgono la penisola in un atmosfera di incanto tra tradizione e di folklore suscitando emozioni in credenti ed atei.
Si è iniziato ieri con la “Visita agli Altari della Reposizione” , processione in cui gli incappucciati (un centinaio tra adulti ed adolescenti) hanno portato in giro per le strade cittadine i simboli realistici della passione di Gesù, seguiti da un fiume di gente.
Tale processione ha origini molto antiche e su questo è intervenuto ai nostri microfoni il priore dell’Ariconfraternita del SS Rosario di Sorrento, il sig. Carlo Incoronato che, nonostante la stanchezza della serata, ci ha concesso una lunga intervista descrivendoci dettagliatamente tutta la storia ed i particolari di questa processione.
Come ci ha detto il sig. Carlo, questa processione risale al 1600 quando si usciva a far visita ai “Sepolcri”, termine oggi non più usato e sostituito con “Gli altari della Reposizione”.
Il suggestivo cappuccio dei partecipanti risale a tempi remoti. Per un certo periodo di tempo non è stato più usato, ma dopo accurate ricerche è stato riproposto come simbolo che caratterizza, appunto, gli incappucciati.
Nella terra delle Sirene ci sono anche altre due processioni e cioè quella “Bianca” e quella “Nera”, che si terranno nella giornata odierna, da non confondere però con questa della “Visita agli altari della Reposizione” in quanto il significato è molto diverso.
La Processione Bianca è formata da un corteo di Incappucciati Bianchi, ed è organizzata dall’Arciconfraternita di Santa Monica, percorre le vie del centro storico di Sorrento alle prime luci dell’alba del Venerdì Santo e simboleggia il vagare della Madonna dalla cattura di Gesù fino alla crocifissione.
Mentre la Processione Nera si svolge il Venerdì Santo di sera ed è organizzata dall’Arciconfraternita Morte e Orazione ed evoca il percorso della morte terrena del Cristo seguito dalla Madre addolorata.
Le processioni hanno in comune la presenza degli incappucciati e delle fiaccole: i cortei, in cui gli incappucciati intonano i religiosi canti della Passione e del Miserere.
Invece, come ci ha spiegato il priore, la processione di ieri ha portato in giro i simboli realistici della passione di Gesù oltre che pregare lungo tutto il tragitto e portare i fedeli a visitare le chiese facendo veder loro, gli altari della reposizione (ex sepolcri) .
Allora non ci resta che continuare questa “settimana santa” a Sorrento per documentare le altre due processioni ed invitare tutti ad assistere dal vivo a questi spettacolari e suggestivi eventi.
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