Nuovi aggiornamenti su quanto sta accadendo a Varano e agli scavi archeologici
La Soprintendenza speciale di Pompei – e con essa il Ministero dei Beni Culturali – hanno preso possesso dal 1986 della collina di Varano. L’obiettivo è lodevole: effettuare nuove ricerche nell’antica Stabiae e assicurare la sicurezza delle ville romane. Ma qualcuno “paga”. E questi sono i proprietari dei fondi che non hanno mai visto formalizzato l’esproprio (né hanno ricevuto mai un euro) nonostante siano ricorsi in Tribunale e – da oltre un anno – hanno vinto la causa. La Soprintendenza, secondo il Consiglio di Stato giursidizionale Sezione VI, la Soprintendenza speciale di Pompei e il Mibact hanno fatto un “uso strumentale del potere di occupazione d’urgenza” di quell’area. E lo hanno fatto ricorrendo a procedimenti d’urgenza temporanea validi per 12 mesi. Di questi provvedimenti ne sono stati emessi quasi 12.
V
illa Arianna è una preziosa domus patrizia dell’antica Stabiae, emersa nella campagna di scavi del 1749, durante il regno di Carlo di Borbone, e successivamente, nel 1950, grazie ai cantieri che avviò il preside Libero D’Orsi. Il turista che la visita ha la fortuna di ammirare una villa residenziale romana – di stile imperiale – che sorge sulla collina di Varano. Ma i proprietari di quel tratto della collina, diventata ormai area della Soprintendenza Speciale di Pompei, ha ben poco da gioirne. Lo riporta l’edizione odierna de Il Roma.
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