Quando si parla di social network è superfluo ricordare che, nell’era del digital, la generazione dei “Nativi digitali” viva, in un certo senso, condizionata dalla tecnologia.
C
osa vogliono dire i social network per gli adolescenti? Cosa davvero rappresentano per chi, più di tutti, li usa tutti i giorni a tutte le ore?
Avere un profilo su un social network è un modo per soddisfare la propria necessità di “esistere” e gridare al mondo le ultime “news” su se stessi e rimanere aggiornato su quello che fanno le persone che appartengono alla propria rete.
L’uso massiccio delle comunicazioni multimediali e il linguaggio short e con emoticon, oramai, si sono inseriti tra le funzioni cognitive ed emotive. Gli adolescenti hanno una predisposizione a strutturare pensieri veloci, molto sintetici e quindi portati a una comunicazione povera e basata sulle immagini.
In particolare interagire su una chat come Whatsapp significa parlare con una persona, mettere un “Mi piace” ad un post significa interagire con l’amico che l’ha postato. I più giovani sono addirittura abituati a postare e condividere in continuazione la loro posizione sui social e quindi anche i genitori e amici sono indirettamente aggiornati degli spostamenti.
Molti ragazzi dichiarano che i social network per loro hanno la funzione di album dei ricordi. In automatico vengono catalogati per data e diventano un contenitore di emozioni, di sensazioni, e di riassunto della propria vita privata, una sorta di diario online. Gli adolescenti vivono in una fase di sperimentazione di emozioni contrastanti e molto intense. Hanno voglia di crescere, ma allo stesso tempo hanno paura di farlo, hanno voglia di diventare grandi, ma non vogliono creare il distacco dal periodo spensierato dell’infanzia.
Ed è l’insieme di tutto ciò che porta a fotografare e postare di tutto, perché significa tenere legato a sé quel ricordo di cui non ci vuole liberare e, grazie ai social network, i più giovani si sono abituati ad avere tutto catalogato con la logica dei “folder” dei pc e tablet, in cui tutto è sistemato per data, orario e luogo.
Invece di telefonare e, quindi, interrompere qualcosa che si sta facendo e concentrarsi, si riesce a chiedere informazioni di un’altra persona banalmente controllando se ha postato qualcosa. E, per questo, che non è sempre da considerarsi rischioso o preoccupante l’attività dei ragazzi sui social network.
Gli eventi e i relativi comportamenti che caratterizzano i più giovani sono quindi legati all’era digitale in cui vivono e ci ricordano che siamo tutti un po’ bambini!
Lascia un commento