Siti archeologici e musei: la Campania tra le regioni più vistate, i dati
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l Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo ha diffuso i dati relativi all’anno 2017 sul flusso dei visitatori e gli incassi nei musei e siti archeologici
Per i musei e siti archeologici italiani il 2017 è stato un anno da record: è stata superata la soglia dei 50 milioni di visitatori con incassi che raggiungono quasi i 200 milioni di euro. “E’ davvero eccezionale: dai 38 milioni del 2013 ai 50 milioni del 2017, i visitatori sono aumentati in quattro anni di circa 12 milioni (+31%) e gli incassi di circa 70 milioni di euro (+53%). Risorse preziose che contribuiscono alla tutela del nostro patrimonio e che tornano regolarmente nelle casse dei musei attraverso un sistema che premia le migliori gestioni e garantisce le piccole realtà con un fondo di perequazione nazionale. I musei e i siti archeologici italiani stanno vivendo un momento di rinnovata vitalità e al successo dei visitatori e degli incassi corrisponde una nuova centralità nella vita culturale nazionale, un rafforzamento della ricerca e della produzione scientifica e un ritrovato legame con le scuole e con i territori” commenta così i risultati positivi il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.
Le tre Regioni con il maggior numero di visitatori nel 2017sono: Lazio (23.047.225), la Campania (8.782.715), la Toscana (7.042.018).
Mentre i 5 luoghi della cultura statali più visitati d’Italia sono il Colosseo con oltre 7 milioni di visitatori; seguito da Pompei con 3,4 milioni di visitatori; gli Uffizi con 2,2 milioni di visitatori; la Galleria dell’Accademia di Firenze con 1,6 milioni di visitatori; infine Castel Sant’Angelo con 1,1 milioni di visitatori.
Nella Top 30 i tassi di crescita più sostenuti sono stati registrati da Palazzo Pitti (+23%) e da quattro siti campani: la Reggia di Caserta (+23%), Ercolano (+17%), il Museo archeologico di Napoli (+16%) e Paestum (+15%). Per la prima volta nella classifica entra il Museo di Capodimonte.
“La Campania – fa notare Franceschini – è ormai stabile al secondo posto della classifica delle regioni più virtuose: la rinascita di Pompei è stata sicuramente da traino ma sono state molto positive anche le altre esperienze delle gestioni autonome dalla Reggia di Caserta, al Museo archeologico Nazionale di Napoli, a Capodimonte, a Paestum. Nel 2017 – conclude Franceschini – tutti i musei hanno registrato significativi tassi di crescita, ma il patrimonio archeologico è stato il più visitato: circa un terzo dei visitatori si sono concentrati tra Pompei, Paestum, Colosseo, Fori, Ostia Antica, Ercolano, l’Appia antica e i grandi musei nazionali come Napoli, Taranto, Venezia e Reggio Calabria e il Museo nazionale romano”.
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