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Sistema governativo e pandemia: dalla Germania alla Cina

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Sistema governativo e pandemia: dalla Germania alla Cina

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a domani al 10 gennaio la Germania imporrà nuovi divieti. Conseguentemente all’intervento al Parlamento della Cancelliera Merkel mercoledì scorso – intervento di successo, che ha coniugato il dispiacere umano alla responsabilità politica di guidare il Paese – non ci saranno stand di vin brulé e waffle in strada. Neanche da acquistare per il consumo domestico. Questo non è considerato compatibile con il picco di morti registrato dalla Germania (598 solo venerdì). Quindi, tutto chiuso e misure leggermente allentate solo i giorni tra il 24 e il 26 dicembre.

L’esatto contrario di ciò che si prospetta per l’Italia. Non è ancora chiaro che tipo di restrizioni saranno imposte dal 21 dicembre in poi, ma ciò che è fuori di dubbio è che le misure saranno più strette, non più larghe, nei giorni critici. Coprifuochi, zone rosse, divieti: non è ancora chiaro cosa succederà e la spesa per il classico cenone è, ancora una volta, da rimandare.

Intanto, in America si discute sulle scuole chiuse, perché la prospettiva di un’apertura è ancora fuori dagli orizzonti. L’apertura dei campus universitari ha determinato un forte aumento dei contagi e l’unica idea condivisa è che, se non è accettabile esporre i giovani apprendenti ad un rischio (principalmente, quello di contagiare genitori e parenti), ancor meno lo è il fatto che i luoghi d’istruzione restino chiusi mentre quelli di ristorazione e ricreazione, in nome di un’economia altrimenti sulla via della paralisi, restino aperti.

Ma una pandemia è davvero gestibile in paesi il cui sistema politico-amministrativo è basato sulla democrazia? Consideriamo in ordine le varie casistiche.

Gli USA hanno un sistema politico basato su tre principi: la repubblica, la democrazia rappresentativa (lasceremo qui un quesito senza risposta: è davvero rappresentativa?) e il federalismo. La stratificazione dei livelli governativi riflette la storia del Paese e lo differenzia dai sistemi europei. Ma anche da quelli asiatici.

In Cina abbiamo uno Stato Socialista monopartitico: l’idea di base è che qualsiasi altro partito rispetto a quello rappresentativo è dichiarato fuorilegge e può partecipare alle elezioni in modo solo limitato. È chiaro che sia stata la forma politica che ha lasciato più spazio alle manovre necessarie per contenere la pandemia, in nome di un’economia che doveva ripartire a ogni costo e il prima possibile.

Non così in Italia, in cui il governo è diviso tra i vari diritti da garantire ai cittadini. Qualsiasi magistrato, infatti, dichiarerebbe giustamente incostituzionale la limitazione della libertà personale che si traduce nei vari DPCM – per questo considerati espressione della limitazione della libertà di circolazione, che in caso di pandemia è una possibilità su cui il governo può operare. Ma su quanto tempo il governo possa legiferare non c’è chiarezza: questo perché nella Costituzione non si parla delle modalità di azione in caso di pandemia. E, soprattutto, in estate nessuno ha pensato di iniziare a lavorarci.

Ciò determina la situazione dell’Italia: incertezza a livello nazionale, regionale e persino comunale (alcuni Comuni hanno indetto strette ancor maggiori di quelle previste dalla Regione). A quanto pare, checché ne dicano gli scienziati, la terza ondata sarà inevitabile, seppur scoordinata, lungo l’intero stivale.

La Germania, tuttavia, nonostante il suo statuto di  Repubblica parlamentare federale, e la consequenziale collocazione verso un tipo di amministrazione democratica e poco accentratrice nelle mani di un unico leader politico, sembra contrastare la pandemia nel migliore dei modi possibili. Senza incostituzionalità, ma prendendo decisioni sulla base di dati che, oltre a indicare la via ai tecnici e agli amministratori, consolano i cittadini. Tempi migliori verranno se i comportamenti saranno conformati alle necessità imposte dalla circolazione del virus.

Vin brulé e waffle fatti in casa per la Germania. In Italia resta un mistero.

Ciò che è certo è che un rimescolamento governativo non farebbe altro che male. Instabilità è sinonimo di contagio, in tempi di pandemia.

 

Lorenza Sabatino

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