Il licenziamento del sindacalista è stato impugnato dai suoi legali poiché era fuori dallʼorario di reperibilità quando incontrò il leader leghista.
Cristian Lanzi, di Granarolo, spostato con tre figli, da sei anni, rappresentante Rsa della Filt-Cgil di Bologna e dipendente a tempo indeterminato come carrellista per la movimentazione merci di una nota azienda di logistica di Bentivoglio, la Schenker, multinazionale della logistica, era in malattia quando il 18 di novembre ha scattato un selfie con Matteo Salvini in campagna elettorale, in Emilia Romagna.
il 47enne, sarebbe stato visto dai datori di lavoro, nelle immagini riprese da una tv locale, partecipare all’iniziativa della Lega. Dopo una lettera in cui gli era stato annunciato un procedimento disciplinare, che però il dipendente dice di non avere ricevuto, è scattato il licenziamento, poiché “era personalmente alla visita del segretario della Lega a Minerbio in provincia di Bologna, benché fosse in malattia dal 2 ottobre”. La notizia, sull’edizione bolognese de Il Resto del Carlino, è confermata in ambienti sindacali.
Gli avvocati del Lanzi, Francesco Alleva, Ugo Lenzi e Gabriele Cazzara, hanno impugnato il licenziamento ritenendolo “nullo in quanto inammissibile, intimato per ragione di credo politico e dall’appartenenza ad un sindacato”. I legali infatti sostengono che il selfie con Salvini sia quindi stato scattato fuori da questi orari.
Il lavoratore-sindacalista ha spiegato che dal 2 ottobre era in malattia, con una prognosi fino al 6 dicembre, per una patologia certificata da medici, per cui gli era stato raccomandato di uscire di casa fuori dalle fasce di reperibilità. l Contattato dall’Ansa, il segretario della Filt-Cgil Bologna Andrea Matteuzzi ha spiegato “Conosciamo Lanzi e siamo pronti a dargli la nostra disponibilità per sostenerlo”.
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