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Castellammare di Stabia

Sicilia, nessuna novena in una scuola pubblica del Nisseno

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In una scuola pubblica di Serradifalco in provincia di Caltanissetta la dirigente scolastica ha vietato che si svolgesse la novena a scuola.

Per la dirigente dell’istituto Filippo Puglisi di Serradifalco, la funzione religiosa stride con la laicità cui deve ispirarsi la scuola. Ma alcuni genitori e alunni hanno deciso di svolgere una novena itinerante, partendo da via Cavalieri di Vittorio Veneto, dove si trova l’istituto, fino a piazza Vittorio Emanuele, dove era stata preparata una capanna in cui è rappresentata la Natività.

Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco Leonardo Burgio. Sulla vicenda è intervenuto il deputato nazionale della lega Alessandro Pagano, che ha detto: “Ho intonato anch’io la famosa e tradizionale canzona italiana di Natale ‘Tu scendi dalle stelle’ per dimostrare la mia vicinanza e la totale solidarietà ai cittadini di Serradifalco, scesi in piazza uniti per protestare contro la decisione di una preside che, su indicazione di un genitore testimone di Geova, ha vietato che gli studenti intonassero a scuola la canzoncina a Gesù Bambino” (ANSA).

L’Opinione.

I

l riguardo per gli altri, popoli, culture, religioni e quant’altro (purché altrettanto questi ultimi rispettino i nostri principi costituzionali che sono alla base della nostra, seppure ancora agli inizi, conquista di civiltà) passa anche per la conoscenza delle altre realtà e genti e non di certo inibendo in modo autocrate le nostre sociali o contemplative caratteristiche.

Si finisce infatti e di solito con il produrre un conseguenziale inasprimento reazionario tra le varie persone che allontana la comunicazione e la comprensione, causando attriti, asti e anche conflitti.

Ci dice la scienza moderna che, al contrario, è la graduale e quotidiana formazione, conoscenza della realtà e del sapere universale e civile che permette lentamente al nostro cervello di maturare e crearsi nuovi percorsi culturali così progredendo. Specialmente nei bambini e adolescenti. Storicamente infatti non sono stati gli assili mentali o concettuali di chi si è trovato al comando che ha mai fatto migliorare una comunità o un Nazione.

Di certo non è neanche il proibizionismo nevrotico, ideologico o ascetico e tanto più la censura e la rimozione autocrate delle connaturate peculiarità che fa maturare una collettività o un popolo.

Ad avviso di chi scrive, si è ancora persa un’occasione per far progredire la nostra scuola e società, verso una graduale comprensione di altre realtà, raggiungibile progressivamente con il costante e veritiero confronto reciproco, l’informazione non ipocrita o veicolato e senza possibilmente preordinati monologhi, domande e risposte allestite o dogma politici e religiosi. Non c’è infatti cosa peggiore per i ragazzi che trovarsi innanzi all’evidente ipocrisia o imposizione intellettuale adulta, poiché finiscono poi con il non credere più a nulla. Bene si sarebbe fatto invece, ove c’erano altre realtà religiose, di dare uno spazio anche a queste ultime per le loro funzioni e, se possibile, con un incontro finale e soprattutto, se possibile, con un confronto civile tra i ragazzi delle varie confessioni presenti.

Al contrario e di tutta evidenza, nella fattispecie si è invece finito con l’acuire l’innata ma anche legittima differenza verso gli altri che non si conoscono e che di sicuro non si supera vedendosi penalizzare in modo dispotico le proprie concezioni e soprattutto delegittimata la territoriale fede (salvo quando non sia discriminante, violenta e criminale).

Diversi anni addietro un premio Nobel italiano della fisica ebbe a dichiarare che è più agevole studiare l’universo che il cervello umano. Purtroppo ci sono troppi, specialmente nella nostra rafferma scuola, che ancora pensano che quest’ultimo si possa ritoccare dall’oggi al domani con un colpo di forzosa soggettiva imposizione.

L’immagine è tratta da youtube

Adduso Sebastiano


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