L’ideatore Mario Faro: «La seconda edizione nel 2020, ma i giardini rimarranno aperti fino al 15 novembre.
Nei prossimi mesi tantissime iniziative per mantenere alta l’attenzione sull’ambiente e sul Mediterraneo»
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ATANIA – Prima edizione da record per il Radicepura Garden Festival, il primo evento internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio mediterraneo. In 180 giorni di festival, che ha aperto i battenti il 21 aprile scorso, il parco botanico della Fondazione Radicepura ha accolto più di 30mila visitatori provenienti da tutto il mondo. Oggi (sabato 21 ottobre) è la giornata del bilancio e del rilancio di nuovi progetti che segnano il futuro della Sicilia in ottica “new green”: «L’evento è stato un vero e proprio catalizzatore per il turismo culturale siciliano e della parte Orientale dell’Isola in particolare – ha sottolineato l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo, presente alla convention di chiusura – abbiamo sperimentato nuove formule attrattive legate all’arte del verde, al paesaggismo e alla botanica, raggiungendo nuovi segmenti di mercato e potenziando l’appeal di un’Isola dalle molteplici sfumature. La Fondazione Radicepura si è rivelata partner strategico della Regione Siciliana per il potenziamento dell’indotto».
A declinare tutti i numeri del Festival, il suo ideatore Mario Faro, che per sei mesi ha riempito un calendario fittissimo di appuntamenti e che ha annunciato importanti novità per il prossimo futuro: «Mi preme sottolineare che alla riuscita dell’evento hanno collaborato tantissimi esperti di botanica e garden design di caratura internazionale, a cui va il mio ringraziamento; oltre 150 persone sono state coinvolte nella realizzazione e nell’allestimento dei 14 giardini in esposizione, 2000 varietà di piante ed essenze hanno creato l’atmosfera unica del Festival e infine, 500 chili di verdure biologiche prodotte nell’orto della dieta mediterranea hanno caratterizzato anche il nostro impegno solidale nei confronti del territorio – ha sottolineato Faro – più di 5mila bambini hanno affollato i viali del Festival grazie alle tantissime iniziative dedicate ai più piccoli, proprio perché saranno loro a ereditare la cultura del rispetto ambientale ed ecologico. Ampio spazio è stato riservato inoltre all’organizzazione di eventi collaterali: decine di workshop tematici, una rassegna cinematografica d’autore, sfilate di moda, concerti, food & wine, solidarietà hanno reso unico questa prima edizione del Garden Festival». In primo piano anche le partnership che hanno visto sei collaborazioni con Università di tutto il mondo, due giardini partner come nel caso del Giardino della Kolymbetra e dell’Orto Botanico di Palermo e ben tre giardini itineranti, uno di questi – “La Macchia” – verrà presto donato agli abitanti di Norcia in segno di rinascita.
Ma quella di oggi è anche una giornata importante per l’arte, con l’inaugurazione dell’opera “Il Sogno di Empedocle” del maestro Emilio Isgrò: al centro di un giardino di aranci e limoni, con le spalle rivolte all’Etna, sono stati adagiati tre semi, emersi dal vulcano. Un percorso, attraverso una strada privilegiata, che accompagna i visitatori alla scoperta del giardino e dei suoi “Semi di Limuni”, condita da massi e lapilli che ne ricordano le origini. Empedocle d’Agrigento, Giovanni Verga, Luigi Pirandello così creano, “sputando” sul “dish” una nuova arte: «La rassegna si chiude, ma i giardini e l’opera di Isgrò, rimarranno ancora in esposizione, per consentire ai tanti visitatori che ne hanno fatto richiesta e ai ragazzi delle scuole di fruirne ancora fino al 15 novembre – continua Faro – inoltre, in attesa della seconda edizione del 2020, RadicePura sarà location per programmi formativi e iniziative legate al giardinaggio e al verde».
Vera novità in cantiere, la Summer School, che nell’estate 2018 – in collaborazione con l’Ateneo catanese, grazie alla preziosa collaborazione delle docenti Daniela Romano e Alessandra Gentile – aprirà i battenti per ospitare giovani appassionati del verde e del Mediterraneo: «Il bando verrà pubblicato entro dicembre – conclude Faro – la Summer School, che vedrà anche la partecipazione della paesaggista internazionale Sarah Eberle, partendo proprio dalle nuove generazioni, ha l’obiettivo di dare nuovo slancio a un settore, quello legato al green e all’ambiente, che rappresenta il cuore dello sviluppo, della new economy e soprattutto dell’etica dell’abitare e del vivere».
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