Sicilia esclusa da finanziamenti per oltre 420 milioni di euro

Bocciati i 31 progetti della Regione Sicilia dalla graduatoria del Pnrr pubblicata nel decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali

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La Regione Siciliana è stata esclusa dai finanziamenti per oltre 420 milioni di euro previsti dal Pnrr -Missione 2 Componente 4 (M2C4) – Investimento 4.3 – appartenenti all’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche.

La Regione siciliana asserisce di avere presentato 59 progetti cui 45 esecutivi, mentre il Ministero ne denota 31 e, nessuno di questi è rientrato nella graduatoria che è stata pubblicata nel decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Non solo, nessun progetto siciliano è stato inserito nemmeno nell’elenco di quelli ammissibili ma non immediatamente finanziabili per esaurimento risorse ma che potrebbero essere “ripescati” qualora, in seguito a verifiche dei progetti esecutivi approvati, si liberassero risorse.

In una nota il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha comunicato che è stato «approvato il primo elenco di progetti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue ammissibili a finanziamento con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Risultano ammissibili a finanziamento 149 progetti, di livello esecutivo, presentati da Consorzi di Bonifica ed Enti irrigui, per un importo complessivo di investimenti pari a 1,6 miliardi di euro. Sempre con lo stesso provvedimento, sono stati considerati ammissibili 10 ulteriori progetti, di livello definitivo, per un importo di circa 89 milioni di euro. Il provvedimento adottato ieri si inquadra nella Missione 2 Componente 4 (M2C4) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), denominata “Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche”.   Si tratta di un piano di investimenti di grande portata, con cui si affronta in maniera strutturale il problema delle diverse emergenze in agricoltura connesse ai cambiamenti climatici e si contribuisce al rilancio dell’economia del Paese, in un’ottica di miglioramento della sostenibilità dei processi produttivi. L’innovazione delle infrastrutture irrigue è infatti la chiave di volta per coniugare tutela ambientale e competitività del settore agroalimentare su di un mercato sempre più globalizzato. Alla definizione della lista dei progetti ammissibili si è giunti attraverso un processo selettivo portato a termine grazie ad un’apposita piattaforma informatica gestita dal Ministero attraverso il CREA, che ha coinvolto gli Enti proponenti, le Autorità di Distretto, le Regioni e Province autonome. I progetti selezionati saranno ora sottoposti a controllo da parte del Ministero per la verifica delle condizioni di finanziabilità ai termini di legge».

Sicilia esclusa da finanziamenti per oltre 420 milioni di euro

il Ministero ha pertanto respinto tutte le proposte siciliane del governo di centrodestra del Presidente Nello Musumeci. Il decreto sopra linkato enumera i progetti che il ministro dei Cinque stelle, Stefano Patuanelli aveva chiesto alle Regioni di presentare durante l’estate. Il Dl divide le centinaia di proposte arrivate in «subito finanziabili», «finanziabili solo se arriveranno altre risorse» e non ammissibili. I 31 progetti della Regione sono finiti nella terza categoria, teoricamente senza alcuna possibilità di essere recuperati, neppure se arrivassero altri finanziamenti.

La Regione Siciliana perde complessivamente 422.752.167 euro. A tanto ammontavano le proposte dell’assessore siciliano all’agricoltura Tony Scilla. La più rilevante era dell’importo di 63 milioni e mezzo e avrebbe comportato la ristrutturazione del sistema irriguo della sponda sinistra del fiume Dittaino in provincia di Enna, attraverso la sostituzione delle vecchie condotte in cemento e amianto. Altro progetto importante di 39,1 milioni riguardava il potenziamento del sistema di irrigazione dell’area di Ribera in provincia di Agrigento. E un terzo progetto da 37 milioni avrebbe garantito rifornimenti idrici regolari agli agricoltori di Naro sempre nell’Agrigentino. La maggior restante parte dei progetti erano per sistemare perdite di acqua e potenziare le condutture nelle campagne della Valle del Belice entro la quale si estende il corso del fiume Belice e si trova nella Sicilia occidentale ove occupa un’area compresa tra le province di Palermo, Trapani e Agrigento. In molti casi i progetti puntavano a incentivare il riempimento e il successivo sfruttamento della diga Garcia nel comune di Contessa Entellina, poco distante dai comuni di Poggioreale e Monreale in provincia di Palermo. I progetti erano stati presentati dai consorzi di bonifica, la Regione li ha curati come organismo di vigilanza.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

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