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L’appello del presidente della LND Cosimo Sibilia al ministro dello sport Vincenzo Spadafora: servono 400 milioni per i dilettanti
I riflettori, per quanto riguarda lo sport, a seguito dell’emergenza Coronavirus sono spesso accesi esclusivamente sui professionisti. Da settimane le leghe di Serie A e B, in coordinamento col governo, si interrogano sulle possibili soluzioni da adottare al fine di concludere la stagione in corso. Ma la fetta più grande della torta del calcio italiano, come è risaputo, è occupata della Lega Nazionale Dilettanti.
L’ente dilettantistico occupa quasi la totalità delle partite disputate nell’anno sportivo in Italia e in un momento del genere anch’essa si interroga su una possibile ripresa dei campionati. Per fare ciò servono fondi, e li chiede a gran voce il presidente della LND Cosimo Sibilia, a cui sono stati assicurati 400 milioni di euro da destinare al pianeta dei dilettanti, da parte del ministro dello sport Vincenzo Spadafora.
Nelle ultime ore, inoltre, ha fatto il giro del web la donazione degli atleti della nazionale portoghesi a beneficio del movimento dilettantistico lusitano. Il gesto di Cristiano Ronaldo e compagni potrebbe essere un buon viatico per avviare una serie di donazioni in tal senso. La notizia di questa cifra promessa, è proprio l’argomento di un’intervista che il numero 1 dei dilettanti ha rilasciato al quotidiano Tuttospot, nel quale vengono illustrate le prossime mosse:
” Il gesto della nazionale portoghese è stato un atto di grande sensibilità, Ronaldo ha dimostrato più volte di essere un campione vero dentro e fuori dal campo e per tutto ciò merita molto rispetto. Sarebbe bello se anche in Italia succedesse una cosa del genere, ma le donazioni sono spontanee, per cui noi non possiamo chiedere.
Noi dilettanti però contiamo sulle dichiarazioni del ministro dello sport Spadafora, che in una sua dichiarazione ha assicurato 400 milioni per i dilettanti. Siamo fiduciosi che dopo quanto dichiarato pubblicamente da quest’ultimo i fondi possano arrivare in modalità e tempi adeguati, fermo restando la continuità degli aiuti già preesistenti (Legge Melandri ndr), ma sono altresì convinto che noi dilettanti faremo la nostra parte, perché l’aggregazione e il sociale sono i nostri marchi di fabbrica. In merito alle stagioni che verranno bisogna essere chiari.
Sono un fermo sostenitore del verdetto del campo, solo attraverso questo verdetto i campionati possono essere completati con buona pace di tutte le parti, senza che vi siano polemiche. Promozioni e retrocessioni debbono trovare riscontro nelle gesta compiute sul campo dagli atleti ma non sono un indovino, per cui non conosco cosa succederà in futuro. Ma come punto di partenza dobbiamo avere la certezza sanitaria, azzerare i rischi deve essere il nostro intento, perché la salute viene prima di tutto”.
Simone Vicidomini
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