La Polizia dl Stato ha sgominato un fiorente laboratorio. I pusher operavano ad orari venendo “retribuiti” settimanalmente.
La Polizia di Stato di Palermo ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale della città nei confronti del pregiudicato Tinnirello Carmelo, 45enne (Custodia Cautelare in Carcere – dove il predetto già si trovava per scontare una condanna a 9 anni comminatagli a seguito dell’arresto operato il 28.2.2019 dagli agenti del Commissariato di P.S. “Brancaccio” all’interno di un laboratorio di Crack dove era stato sorpreso con 80 dosi preparate per Ia vendita), dei pregiudicati Nicosia Lorenzo, 25enne e Brunetto Giovanni, 21enne, e Riahi Cristofer 28enne, ( Obbligo di Dimora e Obbligo di Presentazione alla P.G.), tutti palermitani del quartiere Brancaccio accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
II provvedimento cautelare è stato emesso a conclusione di una complessa attività d’indagine svolta nei mesi scorsi dagli agenti della Squadra lnvestigativa del Commissariato di P.S. “Brancaccio” e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, nel corso della quale sono stati individuati, in distinti momenti, tre laboratori adibiti alla produzione del Crack, per cui si è proceduto al sequestro di alcune centinaia di dosi già preparate, nonchè di materiale vario utilizzato per la preparazione ed il confezionamento della sostanza; in quella circostanza si è proceduto in un laboratorio, all’arresto in flagranza di reato proprio del promotore del sodalizio Tinnirello Carmelo e di altri pusher alle sue dipendenze.
II gruppo criminale individuato, di cui Tinnirello è risultato essere il promotore e gli altri tre suoi collaboratori e pusher, esercitava le sue illecite attività nella zona di piazza Scaffa. Nel corso dei servizi sono stati documentati infatti diversi episodi di cessioni di sostanze stupefacenti e grazie anche all’ausilio delle unità cinofile della Questura sono state recuperate e sequestrate diverse quantità di droga.
E stato, altresì, accertato che i pusher del gruppo agivano su strada secondo turni, ed orari prestabiliti, venendo “retribuiti”, settimanalmente dal Tinnirello.
L’opinione.
L
’occhiello in alto dell’articolo è, purtroppo, eloquente (almeno per chi ancora può e vuole vedere e senza trasversale propaganda) di intere generazioni (uomini e donne, di qualsiasi colore e provenienza, spesso destinati anche alla prostituzione o allo sfruttamento), adolescenti, giovani e adulti e persino anziani, che di solito per bisogno – ma certuni anche per cultura familiare e ambientale, opportunismo, venalità, pure sprezzo per gli altri a cui vendono morte – sono in “franchising” oppure al servizio diretto della criminalità, la quale con questi mercati della droga e della prostituzione fa notoriamente guadagni stratosferici, alterando poi l’economia reale e la coscienza civile della società. Il trasversale sistema Stato-Regioni-Enti-Comuni, pubblico-politico, nonché i media (allineati) hanno, stranamente e guarda caso, come rimosso negli ultimi decenni dal dibattito pubblico questa, socialmente deflagrante, risaputa situazione. I cattivi delle “chiacchiere” dicono che forse è perché, sempre il sistema, dagli scranni più alti fino all’ultimo sgabello, nessuna estrazione, corporazione e casta esente, è anch’esso fruitore dello spaccio e prostituzione, ma di alti bordi e chiedendo roba buona seppure costosa, ma tanto i soldi lì ci sono, ovverosia quelli dell’estorsione fiscale e del debito pubblico e pure i forzosi favori, quali clientelismo, mercimonio, leggi e interpretazioni giuridiche morbide o accondiscendenti, scarcerazioni, ecc. D’altra parte non sarà un caso che l’Italia da anni, dalla “testa” centrale del sistema a quella decentrata, è di tutta evidenza in buona parte galleggiante e inconcludente e sotto tutti i profili. Fino a che durano i prestiti e la tenuta socio-economica.
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