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Settore Giovanile Juve Stabia, Mainolfi: “Calciatori acculturati per non essere governati” e sabato la ‘Giornata Vespette’

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Le parole di Mainolfi a Le Vespette

In un processo di crescita, al di là di quelli che possono essere i risultati raggiunti o meno, serve tranquillità e spirito di iniziativa. Puntare il dito verso un elemento piuttosto che un altro non serve. In un settore giovanile serve lavorare con tranquillità e fare in modo che i ragazzi possano crescere su basi solide per provare a raggiungere il proprio sogno. Il settore giovanile della Juve Stabia, al di là dei tentativi di destabilizzazione esterna che spesso provano a mettere i bastoni tra le ruote, segue una nuova linea grazie alle direttive del presidente De Lucia e del responsabile Mainolfi: linea, questa, che consente di avere solidi rapporti con la prima squadra, piccolo inciso il dg Filippi e il ds di prima squadra Polito, erano al Menti sabato per assistere al match della Berretti. Lo stesso ds, infatti, è entrato poi negli spogliatoi per complimentarsi e ribadendo la stima e il monitoraggio consueto, giorno per giorno. Danilo Pezzella, per esempio, portiere classe 2000, è stato convocato sabato stesso per la gara di domenica interna della prima squadra contro l’Akragas ed è andato in panchina. E’ importante avere complimenti in ogni dove, da addetti ai lavori di livello e vedere i propri ragazzi illuminarsi su palcoscenici anche internazionali. Domenica, al Menti ci sarà la ‘Giornata Vespette’ con in programma ben quattro gare del settore giovanile e tutto il settore presente,a cominciare dall’attività di base e le giovani vespette in arrivo dsa ogni parte della Campania. Ci sarà poi il terzo tempo, dopo che con la Paganese, anche col Gubbio che alloggerà a Castellammare di Stabia visti gli ottimi rapporti con la dirigenza e anticipando le gare al mattino per consentire loro il ritorno a casa anticipato. E’ l’ottimo lavoro che ripaga ed è l’argomento toccato anche dal responsabile Mainolfi a Le Vespette:

Nella stagione passata si diceva che le squadre create erano Ferrari e che il pilota non faceva la differenza, per pilota intendo gli allenatori. In questa stagione, invece, la guida importante c’è ed è il responsabile Mainolfi, ma gli allenatori fanno e devono fare la loro parte

“Se parliamo di Ferrari, parliamo di scuderia. Noi siamo la Ferrari e tutti noi facciamo la nostra parte. O siamo tutti colpevoli o tutti bravi. Dalla mia bocca non uscirà mai un commento negativo su un allenatore. A campionato in corso no. A fine maggio si tirano le somme. Se gli Under 17 non raggiungono l’obiettivo playoff per esempio, la responsabilità è mia, così come per la Berretti. Non abbiamo mai fissato un obiettivo, anzi lo stesso deve essere la crescita generale di un gruppo di ragazzi che per educazione e professionalità si appresta a calcare campi importanti. Il nostro obiettivo, nel rispetto degli stessi e del gioco, perchè qui parliamo di gioco, che fanno, è quello di responsabilizzarli ed educarli. La scuola, poi, resta elemento imprescindibile, è ciò che regala cultura, è ciò che ti rende uomo e tutti i nostri ragazzi hanno l’obbligo di fare ciò. I calciatori devono essere acculturati per non essere governati”.

a cura di Ciro Novellino

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