Durante una partita di calcio ad Antillo (ME) un giocatore ha avuto un infortunio ed è rimasto sul campo ad aspettare per settantacinque minuti il 118.
Il mese scorso si era scritto un lungo ma si ritiene dovizioso articolo sulle restrizioni operative al 118 decise dal Governo Siciliano di centrodestra del Presidente Nello Musumeci e dall’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza (avvocato) “14 Novembre 2019 I Sindaci della Riviera Jonica messinese non ci stanno a tagli nella sanità di Pte e Gm”.
Nel corso dell’articolo, nell’opinione, si scriveva “I Presidenti delle Unione dei Comuni, unitamente ai Sindaci locali, in una situazione del genere, ma come altre analoghe, avrebbero già da tempo dovuto chiamare alle “armi civili” i propri concittadini invece di proporre l’ennesima convocazione e raccontarsi sempre le analoghe lamentele (sintomatico di una società in sfaldamento). I “geniali” governanti, parlamentari e burocrati della Regione Siciliana hanno redatto un piano sanitario senza neanche tenere conto delle condizioni di viabilità da terzo mondo che contraddistingue in genere la Sicilia e particolarmente le nostre zone della Riviera ed Entroterra Jonica messinese. Sicché non disporre di adeguati Pte e Guardie mediche dislocate in più punti del territorio e h24, può fare la differenza tra la vita e la morte prima di raggiungere un nosocomio. Non avere un medico su un’autombulanza che debba soccorrere, ad esempio, da centri montani distanti decine di chilometri dal budello litoraneo della SS114 e con strade piene di curve e tornanti (come lo sono notoriamente nell’entroterra jonico messinese), può costituire un grave problema per un eventuale primo intervento nel caso di imprevedibili ritardi su strade che sono state realizzate molti decenni addietro. Inoltre nei fine settimana e specialmente d’estate, la speranza di fare in fretta sulla strada statale costiera 114 è come un terno al lotto”.
Sulla questione e lanciando un allarme, era intervenuto l’11 novembre il deputato regionale dei cinquestelle Antonio De Luca e componente della Commissione Sanità della Regione Siciliana “Nei Presidi territoriali di emergenza molte ambulanze tra poco saranno costrette a operare a singhiozzo: la presenza del medico sarà infatti garantita solo fino al completamento del turno orario, dopodiché le ambulanze potranno contare solo su due soccorritori. La carenza di personale medico è un problema ancora irrisolto e questo porterà ad un indebolimento dell’intero sistema del 118”.
Il 29 di novembre, sui giornali e i siti d’informazione online, è stato annunciato un accordo tra l’Asp di Messina e i rappresentanti sindacali dei medici del 118 che non ci sarebbe stato alcun taglio ai medici del 118 sulle ambulanze della provincia di Messina.
Ma anche ieri, la sempre più regredita generale condizione siciliana è venuta per l’ennesima volta al pettine.
Durante una partita di calcio ad Antillo, piccolo comune montano della Riviera Jonica Messinese che dista dalla litoranea circa 25 chilometri tra tornanti e salite, un giocatore, Giancarlo Di Bartolo, ha avuto un infortunio, con la rottura della tibia e perone. Per fortuna tra gli spalti c’era un medico, il dottore Smiroldo di Casalvecchio (paesino della medesima Vallata dell’Agrò), che è prontamente intervenuto almeno per dare qualche un primo soccorso. Nel frattempo si è immediatamente chiamato il 118. Sono passati settantacinque lunghi minuti, con l’atleta molto dolorante che è rimasto praticamente disteso sul campo in attesa di essere trasportato all’ospedale. L’autombulanza proveniente pare da Taormina è arrivata anche senza medico a bordo. I soccorritori hanno quindi immobilizzato l’arto destro del giocatore per poi trasportarlo all’ospedale San Vincenzo di Taormina. Altro percorso a rischio specialmente d’estate poiché il vecchio budello della Strada Statale 114 regolarmente s’intasa di veicoli.
“È inaccettabile – avrebbe commentato il sindaco di Antillo Davide Paratore nonché Presidente dell’Unione dei comuni Jonici e Peloritani – come a Palermo non si conosca il territorio e si vuole imporre il modello della regione Lombardia. Vedere arrivare l’ambulanza senza un medico a bordo è stato vergognoso. Non oso immaginare se ci fosse stato un episodio più grave cosa sarebbe potuto accadere”.
Analogamente avrebbe dichiarato il vicesindaco di Casalvecchio Siculo Nino Santoro “è inconcepibile che un ragazzo resti a terra con dolori atroci e al freddo in attesa di chi non arriva mai. L’assessore regionale dovrebbe riflettere sulle reali esigenze del territorio costituito da tanti paesi collinari non facilmente raggiungibili, a differenza della Lombardia che gode di strade efficienti e di strutture sanitarie capillari”.
Tuttavia, ci si aspetterebbe da sindaci di centrodestra che si facciano sentire con più forza dal Governo regionale siciliano della medesima coalizione politica. Poiché se invece di trovarsi innanzi ad una grave e dolorosa frattura, si fosse trattato di un infarto, è notorio che si deve arrivare al Pronto soccorso non oltre sessanta minuti dall’insorgenza affinché si possa gestire in sicurezza la malattia. Infatti la tempestività dell’intervento è un fattore essenziale. Più del 50% delle patologie “tempo dipendenti”, come infarti, ictus, traumi e sepsi, se arrivano in un centro attrezzato entro il predetto tempo, generalmente hanno un’alta probabilità di essere risolte in modo soddisfacente. Poveri tanti di noi siciliani. Come anche povera Sicilia, scivola silenziosa verso il fondo nell’omertà, ipocrisia, benaltrismo e sragionamento più generalizzato che ci sia. Come se ne esce ?
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