Dopo il servizio delle Iene della scorsa settimana si apre la bufera mediatica sul Vaticano, centro del potere della Chiesa.
Ancora una volta, ad essere sotto i riflettori è la Santa Sede. Questa volta, non sono le case di lusso a fare notizia ma le rivelazioni choc dei ragazzi del Preseminario Pio X di Roma. A parlare due giovani che accusano un altro ex seminarista, oggi prete a tutti gli effetti, di aver abusato ed imposto pratiche sessuali di ogni tipo. Una delle vittime è un chierichetto che ha prestato servizio, sia a Benedetto XVI, sia a Papa Francesco. Il ragazzo, di buona famiglia, ha raccontato di aver frequentato l’istituto per tre anni, per poi lasciare e fare ritorno a casa. Anche lui, come altri due ex studenti del preseminario, ha raccontato di aver subìto molestie sessuali dal seminarista: «Il rettore, monsignor Enrico Radice, credeva molto in lui e per questo era sempre il primo chierichetto a servire il Papa. Mi prese un po’ sotto la sua ala protettiva e mi fece iniziare a organizzare i chierichetti più piccoli. Si diceva che presto sarebbe diventato prete e che io avrei preso il suo posto come guida, ma mi avvertirono di stare attento a lui. Poi, un giorno, mentre ci stavamo picchiando per gioco mi ha palpato nelle parti intime per circa tre secondi. A quel punto, d’istinto, gli mollai due pugni e da allora mi iniziò a vessare e a umiliare» (fonte: leggo.it) . La situazione non fu migliore per altri due ragazzi che denunciarono l’accaduto al loro padre spirituale, il quale si sentì in dovere di avvertire don Andrea Stabellini, vicario giudiziale della santa sede. “Secondo il racconto di diversi testimoni sentiti dalla ‘Iena’ Gaetano Pecoraro, don Stabellini, che oggi non ricopre più quell’incarico, avrebbe dovuto procedere con l’accusa e rimuovere anche monsignor Radice proprio per la questione delle molestie del seminarista. In realtà, le cose andarono diversamente: monsignor Diego Coletti, allora vescovo di Como, bloccò tutto e fece trasferire il padre spirituale in una zona remota d’Italia. Non solo: uno dei due ragazzi, il polacco Kamil, fu espulso dal preseminario. «Mi arrivò una lettera da monsignor Coletti, fui cacciato e mi ritrovai costretto a vivere alla giornata, senza un posto dove stare e lontano dalla mia famiglia», ha raccontato” (Fonte: leggo.it). I dubbi sulla vicenda sorgono relativi alle indagini. Come sono state svolte ? Il caso è stato archiviato ed addirittura il chierichetto polacco Kamil venne invitato ad allontanarsi dal Preseminario: << Mi arrivò una lettera da monsignor Coletti, fui cacciato e mi ritrovai costretto a vivere alla giornata, senza un posto dove stare e lontano dalla mia famiglia>>. Tutto è stato tralasciato senza nemmeno ascoltare le testimonianze dei giovani ragazzi. Ciò che fa più riflettere però è la confessione in tal proposito dell’ex vicario, sempre alle Iene, ignaro della presenza dei microfoni ancora aperti: «Per me c’erano le condizioni per procedere, ma monsignor Coletti disse di aver parlato anche col cardinal Comastri (di fatto il vice del Papa, ndr) e non mi fecero continuare con l’accusa. Sì, credo che entrambi abbiano voluto insabbiare il caso>>.Cosa si nasconde dietro il Vaticano ? Soprattutto viene da chiedersi: il Papa è a conoscenza di tutto questo?
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cura di Annalibera Di Martino
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