Furto con destrezza di serietà ed intelligenza, e con scasso di vita e di futuro: questo l’operare dei destrorsi che ora provano a rubare le aperture di Malta.
Serietà e attinenza a realtà mai! Il trionfo dell’italico blablaismo
Furto con destrezza di serietà ed intelligenza, e con scasso di vita e di futuro: questo l’operare dei destrorsi che ora provano a rubare le aperture di Malta e, allo stesso tempo, a denigrarlo da una parte e a “rifiutarlo” da altra perché, comunque, i migranti arriveranno mentre il vero obiettivo dovrebbe essere che non devono proprio arrivare perché sarà una invasione e, comunque, ci costeranno visto che i costi dell’Europa sono anche costi nostri. Punto.
A
scoltare oggi i blabla del Caporale Salvini e dei collaterali destrorsi (tanto per citarne solo alcuni: Meloni, Santanché, Rauti tra i poltici; Pietro Senaldi di Libero, Maurizio Belpietro de “La Verità”, Alessandro Sallusti de Il Giornale tra i giornalisti ed i quotidiani) se non facesse a pugni con intelligenza e discernimento, sarebbe un utile esercizio di apprendimento dell’arte di mistificare e di piegare ai propri interessi ed al proprio raccontare qualsiasi cosa, persino il come far apparire il bianco come nero e, come se non bastasse, intestarsi ed annoverare a proprio merito qualsiasi raggio di sole che dovesse comunque essere immistificabile.
Un utile ed “interessante” esercizio è l’ascoltare (e leggere) quanto tutti questi signori e signore continuano a dire sul problema immigrazione sul quale continuano a battere visto che, alla fin fine, d’altro non saprebbero parlare o meglio, non potrebbero fare in modo così utile e mistificabile.
In breve potrei usare un’iperbole già annotata che fa riferimento al loro voler intestare al loro modo di pensare, ed in primis all’operato dal Caporale, anche il nuovo clima d’apertura e gli accordi che si sono già raggiunti ed altri che arriveranno, in tema migranti. La loro tesi è che se il Caporale (con anche la loro approvazione, od anche disapprovazione ma solo perché avrebbe dovuto fare di peggio: leggi Meloni, Rauti & Co) non avesse fatto quanto ha fatto, ora non ci sarebbe un’Europa disposta ad ascoltare e a collaborare. SIC!
ORA, a prescindere dalla lapallisiana domanda che si potrebbe porre sul perché, allora, l’Europa NON si è aperta prima al dialogo (per non senitrsi ripetere, anche su questo, la Calimeriana risposta: perché ritenevano il Caporale piccolo e nero, e volevano farlo cadere. SIC SIC!) allora si può ribattere, per un’iperbolica traslazione, che tutti i peggiori dittatori, massacratori, innescatori di guerre devastanti e genocidi, sono da ringraziare ed osannare visto che DOPO, alla loro caduta, si è avta una crescita di democrazia ed una felice e feconda rinascita che, altrimenti, non ci sarebbe stata. SIC SIC SIC!
Insomma, in termini più terra terra, il loro operare sarebbe stato come quello del contadino che, incendiando le sterpaglie sul terreno, lo libera dalle stesse e, nel contempo, lo rende anche più fertile. Se ci fosse Totò direbbe: ma mi faccia il piacere ed a lui si affiancherrebbe una sonora esternazione di Eduardo e, tanto per competare il ciclo del giusto apprezzamento di certi pensieri e certe posizioni, non solo del Caporale, ai due si aggiungerebbe anche Aldo Giufrè che a tutti dedicherebbe una sua declamazione.
E questo è. Con faccia di tola e totale impudenza sono capaci di mettere, nello stesso discorso, vuoi il continuare a propagandare che, con loro, gli sbarchi erano ridotti praticamente a zero e poi, nello stesso momento, in chiara e vergognosa giravolta, dire che comunque sia gli sbarchi sarebbero effettuati in Italia e, alla fin fine, NON sono quelli i veri sbarchi che portano “la grande invasione” perché questa non avviene tramite le navi delle ONG, ma con i barchini.
Oiboh! Che disvelamento e novità sconvolgente! (la parte sconvolgente, chiaramente, sta nel fatto che SOLO ora se ne rendano conto).
A questo punto però chiedo: com’è che allora il Caporale se l’è sempre presa SOLO con le ONG bloccandole in mare e sequestrandole poi facendo inquisire i volontari delle stesse in base ai suoi decreti che li espone a multe salate e, ancor peggio, al rischio di condanna fino a 20 anni?
La risposta è semplice e disumana (per le persone normali, non per i destroidi ed il Caporale, Meloni, Santanché, Rauti, Rinaldi, Belpietro, Sallusti etc etc): i barchini non si vedono, non permettono sceneggiate e, oltrettutto, richiederebbero una vera azione di controllo mentre invece le navi delle ONG sono ben altra cosa: sono belle grandi, hanno a bordo quasi sempre più persone che nei barchini e si appalesano loro stesse con i loro SOS, comunicati vari e quant’altro alla luce del sole fanno per portare a terra i poveracci che hanno salvato. Ben altra cosa quindi: uno spot irripetibile e della massima utilità. E tutti loro lo sanno, e ne fanno, e ne hanno fotto, ampio uso come ora provan a fare ampio uso della minimizzazione delle stesse e la massificazione degli altri, i barchini.
I Barchini quindi, e poi anche, comunque e a prescindere gli arrivi in EUROPA, – mica solo in Italia – , di un’onda invasoria di migranti: questa la “sola” (parola del Caporale Salvini) che avrebbe preso l’Italia firmando, ieri a Malta, un documento/accordo con tre punti base.
L’accordo raggiunto è stato reso noto ieri, in una conferenza stampa all’aperto, su uno dei bastioni del forte,sotto un sole cocente e implacabile, quasi una nemesi, in una sorta di tenere a mente – da parte dei giornalisti – il disagio, la sofferenza che i migranti patiscono affrontando con la ‘compagnia’ feroce del sole la traversata del Mediterraneo, tenuta dal nuovo ministro degli interni Luciana Lamorgese che, in silenzio e senza mostrare muscoli e petto al vento (e come poteva? Lei è una donna, mica un Caporale).
L’accordo che la Lamorgese è riuscita ad ottenere e a sottoscrivere insieme a Malta, Francia, Germania ed anche la Finlandia, è un documento che tra i suoi punti chiave prevede la rotazione volontaria dei porti di sbarco, o ‘place of safety’, per i migranti e la ricollocazione in altri Paesi secondo percentuali da definirsi a seconda del numero di arrivi, e prevedendo anche sanzioni per chi non voglia dire sì alla ricollocazione. Non era scontato ottenere questo e inserirlo nel documento, ha tenuto a dire Lamorgese nel dopo conferenza stampa tenuta con i suoi colleghi ministri Michael Farrugia, Horst Seehofer, Christophe Castaner e Maria Ohisalo e Dimitris Avramopoulos, commissario Ue per gli Affari interni.
La nuova titolare del Viminale ha anche detto che il testo predisposto “è assolutamente nella direzione giusta” e che l’Italia e Malta non resteranno più sole nell’affrontare questa emergenza, in gioco entrano altri Paesi, e l’obiettivo è ampliarne il numero” aggiungendo: “Siamo pronti a considerare suggerimenti e integrazioni” da parte di altri Paesi Ue”.
Insomma, questo è un accordo che sembra mandare in soffitta il ‘patto di Dublino’, ovvero il Paese in cui il migrante sbarca diventa quello di accoglienza. Un altro punto importante sottolineato dalla Lamorgese, sempre nel dopo conferenza stampa sta nel quando dice che “Senza questo accordo la revisione del patto di Dublino non sarebbe mai stata possibile”. L’accordo riguarderà le navi di Ong e altre navi, ma non i ‘cosiddetti barchini’, ha poi precisato.
Il ministro dell’Interno ha risposto anche a una domanda sulla Libia, ovvero sugli accordi dell’Italia con quel Paese in materia di contrasto all’immigrazione clandestina che “restano”: “li teniamo, stiamo lavorando bene con loro, la Guardia costiera libica sta facendo un ottimo lavoro”, e qui anche lei mostra un cedimento al dire di facciata fingendo di ignorare la vergognosa realtà del modo di comportarsi della Libia, e dei suoi uomini, che tutto è salvo che professionale, men che meno umano e questo NON DETTO traspare quando sottolinea anche che comunque occorre sempre far sì che gli eventuali migranti che riescono ad affrontare la traversata del Mediterraneo possano farlo in sicurezza.
In conferenza stampa è stato un coro unanime nel ribadire l’importanza di questo accordo scaturito dal minivertice de La Valletta: “Non possiamo lasciare sole Italia e Malta”, ha detto il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer, per il quale oggi sono state individuate “misure chiare nella redistribuzione dei migranti.”.
Questi i dati reali e concreti dell’accordo e questo è proprio i quanto da fastidio al Caporale ed ai suoi collaterali che, da giorni, fanno ampio uso del comodo “altrismo e altrovismo” per sviare e guidare qualsiasi discussione sul loro terreno ben pieno di fertilizzante naturale, materiale che negli ultimi tempi sembra abbondare in Italia tanto che oggi, ad esempio,
- Sallusti su Il Giornale titola:
Sbarcheranno tutti – Patto Italia-Europa per riaprire i porti. Tornano in mare clandestini, Ong e scafisti. - Belpiero che, dal canto suo, gli fa il controcanto titolando, su La Verità:
Fregatura migranti: si chiama «rotazione» – Il vertice Ue di Malta partorisce un accordo volontario sugli approdi. Intanto legittima tutti gli arrivi con le Ong. - Infine, e così la triade è completa, c’è l’impareggiabile Senaldi (quindi ultimo ma non ultimo) che, su Libero chiosa:
I soccorsi incoraggiano le partenze. Più ne salviamo, più ne muoiono.
Per completeza e per chiudere, richiamo anche il Fatto Quotidiano che, con altra campana, ma più a tono, titola:
Patto UE sui migranti: parla Conte – “Abbiamo fatto più a Malta in un giorno si Salvini in un anno”
Che altro dire? Meglio non aggiungere altro in ottemperanza del detto: La miglior parola è quella non detta ovvero,
- come direbbero i nostri corrispondenti dalla redazione campana: ‘A meglia parola è chella ca nun se dice;
- oppure: ‘A megghiu parola è chidda ca ‘un si dici, come mi sembra di udire da quella siciliana.
E questo è anche oggi!
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