Le periferie dei piccoli e grandi centri urbani, hanno da sempre rappresentato un probabile serbatoio di voti per i tanti politici rimasti a piedi o quasi a “secco” di consensi.
In ogni tornata elettorale ogni candidato si fara’ carico di avere le dritte giuste sui futuri programmi pre-elettorali, peccato che dopo la sbornia delle elezioni, si rendera’ presto conto di aver fatto un eccesso di promesse, o di aver ” alzato troppo” il gomito sugli impegni presi.
Nessuna paura, sicuramente non sara’ il candidato prescelto a svegliarsi da un brutto sogno, ma il Popolo che ancora una volta alla luce degli eventi, si rendera’ conto di essere stato nuovamente preso in giro.
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Renzi ottenendo nella giornata di ieri, il 70% dei consensi, e’ stato eletto a largo suffragio segretario del PD, una bella soddisfazione dopo la sonora batosta avuta nel Referendum Costituzionale. Se dovesse assumere la carica di 1° Ministro per la 2a volta, avrebbe l’occasione di completare l’opera di disgregazione sociale iniziata 3 anni fa.
In un momento cosi’ difficile per l’Italia, in cui si e’ persa da anni la certezza del domani, dove milioni di persone vivono alla giornata, dove si e’ annichilito il ceto medio, dove la poverta’ si sta estendendo a macchia d’olio, dove le attivita’ nascono e muoiono nello spazio di pochi mesi, Renzi tentera’ di parlare alle periferie. Peccato che se ne abbia ricordo solo all’arrivo di ”perturbazioni politiche”.
Improvvisamente, Renzi si sara’ reso conto che nei sobborghi delle grandi Citta’ vivono delle persone, che hanno seri problemi di sopravvivenza, o solo si avvicinera’ in questi luoghi nella speranza di fare il pieno di voti e di spartire.
Una cosa sola e’ certa, parte di questi voti andranno a fare girare altri mulini a vento.
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