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Sequestri preventivi scarichi e stoccaggi rifiuti, 6 denunciati

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Leggi le ultime notizie e aggiornamenti sui sequestri a 6 persone di Torre Annunziata, Pompei e Castellammare per scarichi abusivi nel Sarno e stoccaggio illecito di rifiuti.

Sequestri preventivi scarichi e stoccaggi rifiuti, 6 denunciati

    • In breve
        • Il sequestro preventivo degli scarichi abusivi nel fiume Sarno e delle aree di stoccaggio illecito dei rifiuti continua ad essere un grave problema nelle province di Avellino, Salerno e Napoli.
          La notizia riguardante il sequestro preventivo degli scarichi abusivi nel Sarno e delle aree di stoccaggio illecito dei rifiuti e le denunce a Torre Annunziata, Pompei e Castellammare è un importante sviluppo nella lotta contro l’inquinamento ambientale e la gestione illecita dei rifiuti.

Sequestro preventivo di scarichi abusivi e stoccaggio illecito dei rifiuti

Recentemente, la polizia ha eseguito il sequestro di sei siti di stoccaggio illecito di rifiuti a Torre Annunziata, Pompei e Castellammare, come parte di una vasta operazione contro l’inquinamento ambientale.

Alcune delle aree di stoccaggio sono state identificate come potenziali fonti di inquinamento del fiume Sarno, causato da scarichi illegali di prodotti chimici e di rifiuti tossici.

L’operazione ha portato all’arresto di sei persone, tra cui proprietari di aziende e autotrasportatori, tutti accusati di aver contribuito in modo significativo all’inquinamento del fiume Sarno e delle aree circostanti.

In particolare,

secondo quanto riferisce la Procura oplontina, le indagini espletate dai carabinieri del Noe di Napoli e Salerno hanno permesso di accertare che:

  1. – una società di Torre Annunziata ometteva di smaltire regolarmente i fanghi provenienti dal trattamento delle acque meteoriche del piazzale dove erano stoccati ingenti quantitativi di rifiuti inerti;
  2. – un’altra azienda di Torre Annunziata, specializzata nel recupero e trattamento dei rifiuti, aveva realizzato uno stoccaggio illecito di scarti speciali anche pericolosi, provenienti, per lo più, dalle attività di demolizione;
  3. – una azienda di Pompei, operante nel settore della vendita ed assistenza di apparecchiature refrigeranti, aveva realizzato uno stoccaggio illecito di rifiuti speciali anche pericolosi, nonché uno scarico non autorizzato delle acque reflue industriali;
  4. – un’impresa di Santa Maria La Carità, operante nel settore della produzione di calcestruzzi e conglomerati bituminosi, effettuava lo scarico abusivo, attraverso una tubatura in plastica, delle acque reflue industriali;
  5. – un’impresa di Sant’Antonio Abate, operante nella rivendita di materiale edili, effettuava lo scarico abusivo delle acque reflue del piazzale, dove erano stoccati gli scarti di produzione, nel prospiciente canale confluente nel corso d’acqua denominata Canale Marna.
  6. – un’azienda di Castellammare di Stabia, attiva nell’ambito della produzione di laterizi, in quanto, nel corso del controllo, si è accertato che la società operava senza la prevista autorizzazione alle emissioni in atmosfera

arrivando così ai sequestri.

In conclusione

L’inquinamento ambientale causato da scarichi illegali e smaltimento di rifiuti è una questione che deve essere affrontata con rigore e determinazione.
Le autorità locali devono garantire la sicurezza e la salute della popolazione e dell’ambiente, intensificando le attività di controllo e rafforzando le sanzioni per le violazioni ambientali.
È importante che tutti i cittadini siano consapevoli dell’importanza di tutelare l’ambiente e di rispettare le norme vigenti in materia di smaltimento dei rifiuti e di inquinamento ambientale.
Solo un lavoro sinergico tra le autorità e la popolazione può garantire un futuro sostenibile per le nostre comunità e per l’ambiente in cui viviamo.


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