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Sequestrato veliero turco con 5 tonnellate e mezza di hashish. Hashish e marijuana, cosa sono ?

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Sequestrato nel canale di Sicilia un carico di 5 tonnellate e mezza di hashish nascosto in un veliero battente bandiera turca (video).

Un carico di 5 tonnellate e mezza di hashish nascosto in un veliero battente bandiera turca è stato sequestrato nel Canale di Sicilia dalla Guardia di Finanza che ha arrestato tre membri dell’equipaggio.

È il bilancio dell’operazione Libeccio International condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo, con il supporto operativo del gruppo aeronavale di Messina e del servizio centrale investigazione criminalità organizzata e grazie anche alla collaborazione internazionale con le autorità francesi e turche.

Le indagini dei finanzieri, coordinate dalla Procura di Palermo, hanno assestato un duro colpo al narcotraffico internazionale tra l’Africa e la Sicilia.

Al largo dell’isola di Marettimo (appartenente all’arcipelago delle isole Egadi, in Sicilia, è la più occidentale delle Egadi e vi si trova appunto la località Marèttimo, frazione di Favignana, comune della provincia di Trapani in Sicilia) è stato bloccato il “Solen 1”, un monoalbero di 12 metri battente bandiera turca. L’input è arrivato dalle autorità francesi dell'”Ocrtis-Ceclad” che hanno segnalato la presenza di una imbarcazione a vela, proveniente dalle coste magrebine del golfo di Oran.

Ma che cos’è l’hashish ?

È

una sostanza stupefacente psicotropa derivata dalle infiorescenze femminili della pianta di Cannabis (canapa è il nome comune) i cui effetti sono dovuti principalmente al THC in essa contenuto (in quantità maggiore rispetto alla marijuana). In Italia l’hashish viene gergalmente chiamato “fumo”. Il nome deriva dall’arabo (erba).

E che cos’è la marijuana ?

È una sostanza psicoattiva che si ottiene dalle infiorescenze essiccate delle piante femminili di canapa (Cannabis). In tutte le varietà di canapa sono contenute, in concentrazioni e proporzioni variabili, diverse sostanze psicoattive, stupefacenti e non, tra cui la principale è il delta-9-tetraidrocannabinolo (comunemente detto THC), che rendono la pianta illegale in molti paesi. Esistono tuttavia varietà coltivabili legalmente, per le quali il limite a questo contenuto viene fissato per legge. Le piante di cannabis sono dioiche, cioè posseggono due generi: femmina e maschio. Nell’uso che si fa della cannabis a scopo esclusivamente produttivo, i maschi di una varietà vengono usati per essere incrociati con femmine di altre varietà, così generando, dai semi della femmina incrociata, una nuova varietà differente da entrambe le piante genitrici. Ogni varietà di cannabis produce principi attivi in diverse quantità rispetto alle altre: un esempio sono la Haze o la Kush. Esistono tre grandi varietà di Cannabis e, di conseguenza, di marijuana: sativa, indica e ruderalis, che si differenziano sia per le dimensioni delle piante, sia per le concentrazioni di principi attivi e, dunque, anche per gli effetti indotti dai loro rispettivi derivati. Il materiale vegetale o i preparati a base di cannabis che contengono, in misura apprezzabile, sostanze psicoattive sono considerate “droghe leggere”, cioè sostanze psicotrope incapaci di creare dipendenza.

Differenza tra hashish e marijuana.

Quando una pianta avvia la sua fase di fioritura, concentra tutte le energie sullo sviluppo delle cime, che verranno poi raccolte e conciate. Questa fase richiede, nella maggior parte dei casi, dai 2 ai 3 mesi, a seconda del coltivatore e della varietà. Le infiorescenze così ottenute vengono essiccate e vendute come marijuana, consumata poi sotto forma di canna o pipa. L’intensità degli effetti della marijuana si apprezza maggiormente nelle cime apicali più sviluppate e potenti, soprattutto quelle centrali. Se da una parte usiamo il termine marijuana per indicare i fiori maturi raccolti da una pianta di Cannabis, con la parola hashish ci riferiamo ai tricomi (dal greco “crescita di peli”, sono sottili escrescenze o appendici di piante) estratti dai fiori. Dalle cime si separa, manualmente o mediante sistemi meccanici/chimici, la resina accumulatasi durante il loro sviluppo. Mentre la classica cima d’erba si presenta come pura materia vegetale, l’hashish può avere aspetti diversi. A seconda del processo d’estrazione adottato, esistono diversi tipi di hashish. Normalmente, lo si trova di consistenza semi-solida o pastosa, con diversi colori (giallo, marrone, nero e rosso) e durezze. Le nuove tecniche di produzione nel settore della marijuana hanno reso gli oli di hashish molto popolari. Si tratta di concentrati molto potenti che vengono vaporizzati o consumati con particolari bonghe per il “dabbing”. Normalmente, gli oli ed i concentrati vengono testati per verificare non solo la potenza, ma anche la purezza ottenuta dalle tecniche d’estrazione. Siccome l’hashish non è altro che la resina estratta dai fiori, in cui si accumulano le concentrazioni più alte di cannabinoidi, il suo contenuto di THC sarà sempre superiore a quello delle cime. I fumatori notano subito le differenze tra il fumo di hashish e quello di marijuana. Il primo tende a mantenere la mente più lucida, sprigionando sapori più terrosi e meno floreali. Quando si fuma marijuana, le concentrazioni di THC si aggirano intorno al 15-21%, mentre nell’hashish possono oscillare dal 20 al 60%, per arrivare a toccare il 99% con alcuni sofisticati processi d’estrazione. Ciò non vuol dire che fumando solo cime gli effetti psicoattivi saranno inferiori, anzi, ma se parliamo di concentrazioni di THC, allora l’hashish supera la marijuana, in quanto si tratta di tricomi estratti direttamente dalle cime.

Cos’e il THC ?

Il THC è la principale sostanza psicoattiva presente nella cannabis. Quando questa viene usata, fumandola, vaporizzandola o ingerendola, interagisce con diversi recettori situati nel nostro cervello e nel resto del nostro corpo provocando diversi effetti. Alcune ricerche hanno provato che l’uso prolungato di THC può provocare danni, ma si è anche provato che la sua bassa tossicità per provocare danni dovrà essere consumata in dose altissime. Inoltre delle ricerche hanno anche messo in evidenza degli effetti positivi dall’assunzione del THC, come: Cura l’inappetenza da farmaci chemioterapici; La riduzione dei sintomi della sclerosi multipla; Cura del glaucoma.

Cos’è il CBD ?

Il CBD è il secondo cannobinoide più comune nella cannabis. La cannabis ricca di CBD fornisce benefici terapeutici senza l’euforia o la letargia che provoca invece il TCH. Il CBD è presente nella marijuana legale, che attualmente è acquistabile nei negozi italiani. Il CBD può contribuire a trattare una varietà di sintomi medici, come: dolore cronico; infiammazione; ansia; spasmi muscolari. Il CBD, come abbiamo detto, è presente nella marijuana legale, in vendita nei negozi. Il Consiglio Superiore di Sanità ne sconsiglia l’uso in concomitanza di altri farmaci, allattamento o stati progressi di malattia.

La Normativa.

Il 31 maggio 2019 le Sezioni unite penali della Suprema Corte di Cassazione dovranno dirimere il contrasto di Giurisprudenza sorto dopo che due diverse sezioni si erano espresse in modo opposto: per la Sesta il commercio della cosiddetta cannabis light è lecito, per la Quarta (intervenuta successivamente) non lo è. Si saprà pertanto se i negozi di cannabis light, tantissimi in tutte le città italiane, sono illegali o no. Una risposta ad una domanda che in molti si stanno facendo, soprattutto quelli che hanno subito un sequestro, nonostante abbiano rispettato la legge. La conseguenza di un vuoto normativo che crea confusione e che ha bisogno di una risposta univoca e celere. La legge 242 del 2016 del Ministero delle politiche agricole e forestali -destinata dunque al settore agricolo- ha regolamentato la coltivazione di canapa. In questa legge si fa riferimento anche ai parametri da rispettare per quanto riguarda il contenuto di THC, principio attivo che può essere presente in percentuali comprese tra lo 0,2 e 0,6%. Di infiorescenze però non si parla e questo ha generato una vaghezza normativa che ha costituito terreno fertile per la nascita dei cannabis-shop. È possibile vendere cannabis light in questi negozi? La cannabis deve rispettare i parametri indicati per il settore agricolo o deve avere altri parametri? Tutte domande a cui la politica non ha saputo – o non ha volto- dare risposta. Ma il problema c’è e riguarda un giro di affari stimato in 50milioni annui. Un business che crea lavoro e dà opportunità a tantissimi giovani, contrastando anche le mafie e il mercato nero della droga (garantendo poi un prodotto certificato e di qualità).

Le posizioni politiche all’interno del Governo nazionale intanto sono diametralmente opposte.

Il Movimento 5 Stelle il 9 gennaio 2019 ha proposto una legge per la liberalizzazione: “Consentire l’autoproduzione per uso ricreativo”. È stato infatti presentato a Palazzo Madama dal senatore del Movimento 5 Stelle Matteo Mantero un disegno di legge che prevede la possibilità di coltivare in casa fino a 3 piantine di marijuana. Il senatore Mantero ha scritto sulla propria pagina Fb un posto “Libera cannabis in libero Stato” in cui spiega i punti salienti e le motivazioni della sua proposta. Di visione opposta la Lega di Salvini, attuale Ministro degli Interni e Vicepremier, che il 5 maggio 2019, in un incontro con i rappresentanti delle comunità di recupero tossicodipendenti durante l’Hemp Fest a Milano ha dichiarato “Vieteremo ogni tipo di festa legata alla canapa” e ha aggiunto “Ringrazio le forze dell’ordine e la magistratura perché è in corso la chiusura di tre cannabis shop a Macerata, Porto Recanati e Civitanova Marche. Spero che il modello Marche possa essere seguito da altre regioni italiane. Oggi stesso manderò una direttiva con questa indicazione”. Sulla questione è intervenuta la Ministro della Salute Giulia Grillo, medico ed esponente del Movimento 5 Stelle “Non bisogna dare informazioni sbagliate perché nei canapa-shop non si vende droga. Se per caso Salvini come Ministro dell’Interno è in possesso di informazioni che io non ho, e questo è pure possibile, chiaramente allora bisogna fare altro ordine di considerazioni». Anche il leader dei 5stelle, Luigi Di Maio nonché Ministro del Lavoro e Vicepremier è intervenuto sull’argomento affermando “Dire di essere contro la droga è come dire di essere per la pace nel mondo, siamo tutti d’accordo: più controlli fa meglio è, nessuna volontà di non sostenere il ministro dell’Interno nella lotta alla droga. Controlli, per carità, e immagino anche lotta alla mafia”.

Adduso Sebastiano

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