I sismi superficiali non sono connessi alla tettonica
Alle fake news su possibili anomalie e dati non divulgati, l’Osservatorio Vesuviano risponde con una limpidezza sempre maggiore. Oltre ai bollettini mensili, consultabili fin dal 2012, contenenti dati sismici, geofisici e geochimici sui vulcani campani, da questo mese vengono pubblicate delle brevi sintesi delle attività, proprio “per dare una comunicazione semplice e rapida sullo stato di attività dei singoli vulcani”.
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roprio dalle sintesi, balzano agli occhi alcune particolarità. L’attività del Vesuvio nel mese di marzo è stata piuttosto intensa, infatti, sono stati registrati ben 247 terremoti. Un record per il nostro vulcano che in passato non ha mai registrato così tanti eventi sismici sebbene siano di bassissima intensità: la magnitudo massima è stata di 1,8. Il record precedente era del dicembre 2018 con 199 sismi. Anche la dinamica dei Campi Flegrei registra una particolarità nel mese di marzo: sono 112 i terremoti, numero superiore rispetto alla media dell’ultimo anno che è di 37 eventi sismici mensili. Due gli sciami sismici registrati, mentre la magnitudo massima è stata di 2,5. Ma al di là del numero di terremoti, dall’Osservatorio Vesuviano non c’è preoccupazione poiché conformi con la dinamica di queste aree vulcaniche attive e, nel caso del Vesuvio, i sismi così superficiali non sono connessi alla tettonica ma al fenomeno di subsidenza che sta interessando l’area craterica.
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