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Adnkronos) – Selvaggia Lucarelli non vuole più parlare di Chiara Ferragni, del caso del pandoro Balocco, delle uova di pasqua e della beneficenza mancata dell’influencer più famosa del mondo.Ma l’opinionista, prende spunto dalla questione per attaccare la sinistra e la sua “incapacità di individuare l’anello debole della catena pure nel caso Pandori/Uova/Ferragnez”, come scrive su X allegando gli screenshot della storia postata su Instagram. “Ci si è molto occupati, soprattutto a sinistra – scrive nella sua storia – di come Giorgia Meloni abbia attaccato una libera cittadina (sorvolo su chi ha definito la libera cittadina una che rappresenta l’opposiziono o ‘la sinistra’ perché siamo alle comiche).
Mi duole dover dire, ma Giorgia Meloni non ha attaccato una cittadina per le sue opinioni o per un dissenso espresso o per posizioni politiche.Giorgia Meloni – sottolinea Lucarelli – ha commentato un fatto di cronaca che aveva a che fare con la cattiva beneficenza e con l’opportunismo si un personaggio che non ha meno potere mediatico di lei (smettiamo di fingere che i cittadini siano tutti uguali)”. “E ne ha approfittato per buttare lì un pensierino elementare su influencer e ricchezza facile che è, appunto, elementare, ma che è uno dei tanti ‘umori’ – sottolinea l’opinionista – che la destra in questi anni ha intercettato.
Cosa che la sinistra non ha fatto.Anzi, perfino in questo caso qualcuno da quelle parti è riuscito a prendere le difese della povera milionaria che fa pubblicità ingannevole usando beneficenza e bambini con il tumore.
Quel qualcuno è in buona compagnia eh, e cioè – attacca ancora Lucarelli – con pochi influencer di tristi circoletti che vivono di luce riflessa e di personaggi che fanno morali in tv in salottini di sinistra, ben attenti a non toccare mai il tema delle diseguaglianze perché l’unoco davvero scomodo, l’unico che li esporrebbe al rischio di perdere qualcosa”. “Ecco, facciamo che va bene anche questo.La prossima volta però -afferma – , da quella sinistra, mi aspetto anche che qualcuno si ricordi una cosa di sinistra”.
“L’anello debole sono i giornali e i giornalisti – scrive Lucarelli -.
Perché forse non è chiaro ma una buona parte del lavoro di denuncia si paga con cause costose e sfinenti che i potenti possono permettersi.E avviano spesso cause pure sapendo di avere torto e che forse perderanno solo per colpire i giornalisti sul piano economico e costringerli comunque alla prudenza nel nominarli per anni (i processi durano anni).
Tanto denunciare non costa nulla”. “Ecco, sarebbe onesto e molto di sinistra, la prossima volta – conclude – , ricordare che oltre alla presidente del Consiglio che esercita il proprio potere in evidente disequilibrio di forze, ci sono i milionari che fanno altrettanto con i giornalisti.E con chiunque provi a minacciare la loro posizione dominante”. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)