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Castellammare di Stabia

Sei ragazze di Marsala e Petrosino (TP) trovano le loro immagini su siti porno

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Un caso di “revenge porn”. Sei ragazze hanno trovato le loro immagini su siti porno. La Polizia postale ha denunciato tre giovani.

Le indagini, condotte dalla Polizia postale di Palermo e Trapani, sono state avviate dopo la denuncia delle giovani vittime, avvisate da un ragazzo di Marsala il quale, dopo un servizio televisivo della trasmissione “Le Iene”, aveva verificato la presenza su un sito pornografico di fotografie di giovani donne del luogo e le aveva avvisate.

Le investigazioni informatiche eseguiti dalla Polizia Postale hanno fatto disporre, dalla Procura della Repubblica di Marsala, la perquisizione nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili dei fatti.

I poliziotti hanno pertanto eseguito tre perquisizioni nei confronti di altrettante persone, abitanti nei centri di Marsala e di Petrosino, per il reato di “revenge porn”* ed altri misfatti in danno di almeno sei giovani donne.

I tre, tutti con una età compresa fra i 30 ed i 36 anni, avrebbero ricevuto e divulgato fotografie delle vittime, ex fidanzate o semplici conoscenti degli indagati, anche ritratte prive di abiti, pubblicandole senza il loro consenso su un sito pornografico, all’interno di chat room dedicate allo scambio di materiale sessualmente esplicito.

La perquisizione nei confronti dei tre giovani ritenuti responsabili dei fatti e l’ingente materiale sequestrato agli indagati, costituito da smartphone, computer, tablet e altri dispositivi informatici, potrebbe evidenziare ulteriori comportamenti analoghi verso altre vittime, ancora da identificare.

* Revenge porn o revenge pornography, traducibile in lingua italiana in vendetta porno o pornovendetta, sono espressioni della lingua inglese che indicano la condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite Internet e senza il consenso dei protagonisti degli stessi. In alcuni casi, le immagini sono state immortalate da un partner intimo e con consenso della vittima, in altri senza che la vittima ne fosse a conoscenza. Attualmente, solo in pochi paesi del mondo, Italia, Australia, Canada, Filippine, Giappone, Israele, Malta, Regno Unito e alcuni stati degli USA esiste una legislazione a riguardo. La legge contro il revenge porn in Italia è entrata in vigore il 9 agosto 2019, con il titolo di “Codice Rosso”. Nello specifico, l’art. 10 della legge 19 luglio 2019, n. 69, inserisce nel codice penale l’art. 612-ter: il cd. delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Il comma 1 dell’art. 612-ter c.p. punisce (salvo che il fatto costituisca più grave reato) chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza con consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000. Il comma 2 prevede che la stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini e i video di cui al primo comma, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare il loro nocumento.

Adduso Sebastiano

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