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Castellammare di Stabia

Seconda foce del Sarno, da Castellammare arrivano le prime delibere di confisca

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La sub commissaria prefettizia Anna Nigro ha firmato una delibera con la quale avvisa la confisca di alcune terre agricole che si trovano al confine con Torre Annunziata e Pompei

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onostante la polemica dei giorni scorsi che ha coinvolto i sindaci delle città interessate dal progetto, il Comune di Castellammare si sarebbe già portato avanti nei lavori autorizzando alcuni espropri per la realizzazione della tanto criticata seconda foce del fiume Sarno. La sub commissaria prefettizia Anna Nigro, infatti, ha firmato una delibera con la quale avvisa la confisca di alcune terre agricole che si trovano al confine con Torre Annunziata e Pompei. La città delle acque rientra nel progetto della Regione Campania per la realizzazione della foce Sarno che si estenderà per una larghezza di circa 140 metri.

Per garantirne la realizzazione, dunque, è stato necessario l’esproprio di alcune terre. Probabilmente lo stesso procedimento sarà adottato dal Comune di Torre Annunziata anche se il sindaco Vincenzo Ascione si è posto in modo polemico sull’argomento. Al momento non ci sono conferme, ma la Regione sembra decisa a continuare nel suo disegno. La creazione della seconda foce del fiume Sarno potrebbe, tra le altre cose, rappresentare un vantaggio per i residenti di via Ripuaria che così non sarebbero più vittime degli allagamenti.

Infatti, con un secondo corso d’acqua, il Sarno avrebbe una doppia via d’uscita e nei giorni di piena potrebbe evitare l’esondazione. Gli espropri nel Comune di Castellammare, tuttavia, sono solo il primo passo verso la realizzazione. Passi in avanti verso il compimento dei lavori ci saranno solamente quando anche Torre Annunziata, e in minima parte Pompei, decideranno di seguire l’esempio stabiese.


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