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Sea Watch si ferma, Salvini attacca

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a Sea Watch 3 si è allontanata dalle acque territoriali. L’imbarcazione è quasi ferma, in attesa di sapere dove far sbarcare i 25 naufraghi a bordo. Per dirla in gergo tecnico, “pendola” in mare. La soluzione sarebbe riportarli in un porto di Tripoli, in Libia, ma la nave della Ong però si rifiuta perchè non è un porto sicuro.

“Riportare coattivamente le persone soccorse in un Paese in guerra, farle imprigionare e torturare, è un crimine. È vergognoso che l’Italia promuova queste atrocità e che i governi Ue ne siano complici”, ha riferito giovedì Sea Watch. Il Viminale ha replicato con una direttiva preventiva con la quale diffida l’imbarcazione a dirigersi verso l’Italia.

Non tarda ad arrivare la risposta del ministro dell’Interno: “Niente Malta. Sea Watch ha cambiato nuovamente rotta: ciondola nel Mediterraneo e gioca sulla pelle degli immigrati, nonostante abbia chiesto e ottenuto un porto da Tripoli” dice Matteo Salvini. “Stiamo assistendo all’ennesima sceneggiata: dicono di essere i buoni, ma stanno sequestrando donne e bambini in mezzo al mare – sottolinea – Per loro, porti chiusi!”.

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