Il suo pensiero
S
crive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera:
“La forza e i dubbi. La Juventus è ancora la squadra più forte, sia negli undici sia aprendo tutta la rosa titolari. Restano però alcuni dubbi: perché lo scorso anno vinse di pochissimi punti perdendo cinque partite; perché per farlo fu costretta a metà campionato a cambiare completamente modulo di gioco; quanto può pesare l’assenza di Bonucci e la mancanza di acquisti in mezzo al campo? È molto difficile che Khedira e Pjanic reggano per cinquanta partite e che Douglas Costa faccia il tornante puro alla Cuadrado. Può farlo Bernardeschi, non Douglas Costa che è soprattutto un grande fantasista muscolare. L’assenza di Bonucci toglierà alla Juve una decina di metri di campo nel ripartire, questo costringerà Khedira a rimanere più vicino alla difesa e allungherà la squadra. In sostanza, la profondità che questo modulo toglie e che è stata cercata in Douglas Costa e Bernardeschi, rimarrà in sospeso per i maggiori vuoti che si creeranno tra la difesa, Khedira e Pjanic.
Napoli, c’è un Milik in più. Dietro la Juve c’è il Napoli. Rispetto allo scorso anno ha uno schema in più, Milik. E si ritrova Mertens centravanti ormai capito. Si è un po’ fermata la crescita di Zielinski, ma credo riprenderà presto. Il Napoli ha due problemi: 1) l’ambiente che lo contagia, l’entusiasmo senza misura, una sfiducia abbastanza totale nelle istituzioni del calcio, per cui alla fine non ha mai una colpa, una responsabilità; 2) la velocità di gioco: è talmente alta che a volte prende in contropiede la squadra stessa. In sostanza, quando perde palla a metà campo la squadra è spesso scoperta. È quella mancanza di fase difensiva che riguarda tutti e sette gli addetti al recupero del pallone a far subire al Napoli troppi gol e non lo ha ancora reso buono per uno scudetto. Ma non c’è dubbio che giochi meglio di chiunque in Italia.
Inter, Emre Mor è la svolta. C’è qualcosa di forte che nasce nell’Inter. Gagliardini e Vecino sono centrocampisti importanti. Precisi, verticali. Borja è soprattutto un riferimento umano. Ottimo con il pallone, meno quando il pallone è all’avversario. Però è un capo, cosa che all’Inter mancava.
Milan Bravi, non ancora bravissimi. Conti e Kessie sono due giovani forti, con pochi paragoni in Italia. Biglia è un vecchio signore del mestiere, gli altri ho bisogno di vederli di più. Bonucci dà senso all’importanza della nuova corsa.
Roma, ruota intorno a De Rossi, ormai intorno ai 35 anni. Il suo sostituto, Gonalons, è un giocatore preciso, pulito, meno forte fisicamente di De Rossi, meno geniale, più regista puro. L’acquisto migliore mi sembra Defrel. Sostituto di Dzeko, ma anche un piccolo vice Totti. Non ho ancora visto Cenciz Under, l’altro turco di cui tutti parlano bene. Altro esterno dribblatore, sostituirà Salah”.
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