Scienziato siriano ucciso da una bomba: era il capo di un centro di ricerche militari vicino ad Assad, possibile implicazione dei servizi segreti israeliani
Il capo di un centro di ricerche militari specializzato in armamenti del regime siriano è stato ucciso in un attentato, pochi minuti dopo essere uscito di casa. La notizia, diffusa dall’Osservatorio siriano dei diritti umani, ong con base nel Regno Unito, è stata confermata dal quotidiano governativo ‘Al-Watan’. Nell’esplosione sarebbe morto anche l’autista.
L’auto del generale Aziz Asbar è stata colpita da una bomba alla periferia di Hama, provincia dove, a Masyaf, ha sede il Sscr, centro di ricerche di studi scientifici. La struttura militare è stata colpita da quelli che si suppongono essere stati raid israeliani, per due volte, il 22 luglio scorso e nel settembre del 2017. E anche questa volta, fonti governative sostengono, anche sono ancora ufficialmente, che nell’uccisione dello scienziato sia coinvolta l’intelligence israeliana. Secondo gli Usa, a Masyaf venivano prodotte armi chimiche, tra le quali il gas sarin. L’ Osservatorio siriano ha scritto che lo scienziato era molto vicino al presidente Bashar al-Assad e all’Iran, e si stava occupando di recente della produzione di missili terra-terra a corto raggio.
Dal 2013 in tutto in Siria si contano 85 attacchi chimici, la maggior parte dei quali sono stati effettuati dal regime, secondo Human Rights Watch. Centinaia di persone sono state uccise in attacchi chimici nei pressi di Damasco nell’agosto 2013 ed è di aprile un sospetto attacco di cloro e sarin nella città siriana di Douma, che ha provocato la morte di almeno 49 persone.
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