Intervista al Consigliere comunale Tonino Scala che sostiene che la città non è governata e che l’Amministrazione non fa rispettare quello che approva
Scala: proverò a mettere insieme i pezzi della sinistra della città
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astellammare di Stabia – Prima di portarsi a Palazzo Farnese per una conferenza dei capi gruppi, abbiamo incontrato il consigliere comunale Scala, per tentare di fare sintesi sulle tante questioni che giornalmente affronta e che purtroppo trovano poco spazio di discussione e riflessione.
Antonio Scala, per tutti Tonino, 45 anni, politico e scrittore, alle ultime elezioni amministrative candidato a sindaco nella lista di Liberi e Uguali. Attualmente siede nei banchi dell’opposizione.
Consigliere ogni giorno lei pubblica un post su fb segnalando immondizia in alcuni siti particolari. Una sorta di tour della ‘monnezza’. Sicuramente cosa utile e opportuna rendere pubbliche le precarietà della città, ma è questo il modo che può portare alla risoluzione dei problemi?
“Io sto provando a mettere insieme, a tale proposito, le periferie, il centro e i luoghi di interesse per dimostrare soprattutto il lassismo della società che gestisce il servizio”.
E’ un aspetto, ma il problema è, come si risolve questo grande disagio?
“Intanto voglio precisare che questo disagio che si arreca alla città e dunque ai cittadini scaturisce dal fatto che la AM Tecnology, non rispetta il contratto.
La società incaricata aveva dichiarato di possedere un proprio sito per conferire l’umido e dunque ottenne maggiori punteggi per l’affidamento del servizio. Attualmente detto sito è stato affidato a un curatore giudiziario e dunque la AM Tecnology ci ha portati in questa drammatica situazione”.
Ancora non ci ha fatto nessun cenno per individuare una possibile soluzione.
“Occorre che il disservizio sia contestato dall’Amministrazione comunale. Mi chiedo se l’assessore competente stia facendo tutti i passi possibili per affrontare nella maniera giusta il problema. Occorre pretendere dalla ditta che garantisca il servizio previa rescissione del contratto”.
Un altro problema grave, per il quale lei ha posto alcune domande al sindaco, senza peraltro ottenere risposta, almeno per quanto sappiamo, riguarda il percolato che “scende nel Sarno” sia dal sito isola ecologica e sia sul molo dell’area portuale.
“Quei siti non nascono per il percolato. Il problema è lo stesso, mancano i controlli. La città in pratica non è amministrata.
In generale va detto che il Comune non fa rispettare quello che approva. La ditta fa quello che vuole e chi governa non è in grado di controllare”.
Ma esistono anche enti che potrebbero e dovrebbero essere coinvolti. Mi riferisco all’ASL. ARPA, Procura della Repubblica.
“Io sono per risolvere i problemi sempre politicamente. Comunque durante lo svolgimento del Consiglio comunale, noi consiglieri siamo pubblici ufficiali e a detti lavori sono sempre presenti forze dell’ordine. Situazioni come queste le ho sempre denunciate in quella sede ma nulla mai ha avuto un seguito”.
La sensazione è che l’opposizione attesta la sua presenza politica con comunicati postati su fb. Nessuna manifestazione, qualche sporadica iniziativa. La velocità del social il giorno dopo il problema posto, qualunque esso sia, è già passato in fondo, è già stato dimenticato. E’ questo il modo giusto oggi di fare opposizione, o più in generale, politica?
“No! Non è il modo di fare politica e nemmeno il modo per fare opposizione. Noi del centro sinistra abbiamo bisogno di ricostruire il campo. In questa consigliatura stiamo provando”.
Che spiegazione si dà lei a proposito dell’assenza dei partiti, del loro assordante silenzio?
“Castellammare è un laboratorio politico e vive il clima e le problematiche nazionali e dunque il dramma della crisi italiana. Ripeto, il centro sinistra deve ricostruirsi e riprendersi il campo”.
E, risparmiando una importante fascia, dell’indifferenza complessiva dei cittadini, del loro non pretendere di andare verso una migliore qualità della vita e del loro inconsapevole rifiuto a farsi coinvolgere?
“Si, predomina l’indifferenza e la responsabilità è di tutti. Siamo abituati a parlarci addosso. La città è complessa e ogni quartiere fa culturalmente capo a se. In questi anni è venuto a mancare l’interesse per la città. Si costituiscono gruppi, si coagulano per eleggere il consigliere, o altro. Abbiamo bisogno di una borghesia illuminata, cosa che manca. Esiste una borghesia che guarda con attenzione il potere, non certo per trarre vantaggi ma per un servilismo intellettuale. Non abbiamo la capacità di diventare città”.
Lei è stato candidato sindaco. Se occupasse quel posto, quali azioni e interventi metterebbe in campo in maniera prioritaria?
“Garantirei soprattutto l’ordinario. Proverei a rendere Castellammare una città normale.
Poi azioni per riaprire le antiche Terme con serrati confronti con la Regione e costruirei una rete delle città dove ci sono i cantieri navali.
Proverei anche a creare una seria rete della cultura in relazione all’enorme patrimonio culturale, materiale e immateriale che possiede la città”.
Problema sicurezza?
“La priorità, viste le carenze organiche, l’istituzione di un tavolo interforze”.
Un’ultima domanda per concludere questo nostro incontro. Lei è stato eletto nel cartello elettorale di LeU. Cartello cui facevano riferimento Art.1 e S.I. Questo cartello non esiste più e le due componenti stanno faticosamente trovando il loro nuovo percorso.
Lei è il coordinatore regionale di S.I. A livello locale vuole provare a mettere in fila le cose?
“A livello locale, trascurando quella che è la politica nazionale, io come uomo di sinistra proverò, subito dopo le vacanze estive, a mettere insieme le varie forze di sinistra presenti sul territorio. Cosa possibile se ognuno trascura di essere quello che è. Ci possono essere sfumature differenti, ma dobbiamo esaltare le cose che ci uniscono e non quelle che ci differenziano”.
Ringraziamo il consigliere Scala per la sua disponibilità augurandogli buon lavoro e che i suoi obiettivi si concretizzino.
Giovanni Mura
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