Sarristi contro Allegristi, il continuo duello tra Napoli e Juventus
C
ome riporta l’edizione di oggi del quotidiano Tuttosport, la sfida fra Napoli e Juventus sta diventando ancora più calda. Da sempre lo sport italiano nutre la propria passione di dualismi: da Coppi e Bartali in giù, sono sempre le spaccature a contenere il sapore più intenso dei duelli. E se il Pallone d’Oro ripropone su un palcoscenico internazionale Dybala contro Mertens, qui si infiamma il dibattito fra sarristi e allegristi. Due schieramenti che si danno battaglia ovunque si parli di calcio, perché il tema suscita discussioni fiammeggianti: il bel “giuoco” del Napoli contro il pragmatismo della Juventus, roba antica che rimanda a un tema fondamentale del calcio che storicamente ha spesso contrapposto quelli che “giocavano bene ma non riuscivano a vincere” contro quelli che “pur giocando male vincevano”. La letteratura sportiva generalmente si schiera con i primi, pur dovendo affrontare un problema da non sottovalutare: perché nello sport sono molto più letti gli albi d’oro delle critiche ed è nell’algido elenco dei vincitori che la differenza fra aggettivo e oggettivo scolpisce in modo indelebile i risultati, l’unica unità di misura con la quale confrontare due allenatori. Il resto sono chiacchiere che permettono di riempire lo spazio fra una partita e l’altra, ma chiacchiere, destinate inesorabilmente a evaporare. Oltretutto, bisognerebbe diffidare delle sintesi concettuali pronte all’uso che riempiono la bocca, ma non saziano la conoscenza. «Sarri gioca bene, Allegri gioca male» è una di queste, disponibile in tutti i negozi di opinioni, confezionata nel formato più comodo per le esigenze del tifoso. Di per sé non è una cosa falsa, perché il Napoli di Sarri è meccanismo calcistico perfetto, un orologio del pallone nel quale il talento dei suoi piccoletti rende oltremodo frizzante la manovra mandata a memoria. Ma la Juventus di Allegri meriterebbe più attenzione quando attraverso l’enorme qualità di alcuni suoi interpreti fabbrica momenti di calcio entusiasmante come è accaduto nella ripresa contro il Genoa (il gol di Cuadrado prodotto di una manovra splendida), contro il Sassuolo (i gol di Dybala) o contro il Torino, per tacere della seconda parte della scorsa stagione, quando il 4-2-3-1 ha portato la Juventus a dominare con eleganza il Barcellona a Torino e il Monaco a Montecarlo. Juventus e Napoli hanno bellezze diverse che derivano da diverse filosofie, sostenere la superiorità intellettuale dell’una sull’altra è pretenzioso, ma lecito, non lo è invece ignorare completamente i tabellini, le classifiche e gli albi d’oro. Sarri contro Allegri è una partita che si giocherà da qui a maggio in tutti i bar, da quelli mediatici fino a quelli dei social, passando da quelli veri con il bancone e il bianchino, ma l’unico parere che conta, sarà quello inciso sulla targhetta alla base della coppa scudetto.
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