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Castellammare di Stabia

Sarri come san Girolamo: fare di necessità virtù

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“Sarri come san Girolamo: fare di necessità virtù”.

Titola così l’editoriale di Raffaele Auriemma sul Corriere dello Sport: ““Facere de necessitate virtutem” è una frase di Sofronius Eusebius Hieronymus, meglio noto come san Girolamo, un teologo romano (340-420) che invitava a fare con buona disposizione d’animo e non controvoglia, le cose che vanno fatte obbligatoriamente. Una regola che, applicata al mondo del calcio, giustifica in parte le ragioni che hanno portato il Napoli ad essere meglio di quanto fosse prevedibile all’inizio di questa stagione ancora da decifrare. “Fare di necessità virtù” è anche il motto nel quale spesso s’imbattono gli allenatori italiani, costretti a raddrizzare campionati compromessi da tecnici stranieri che, loro sì, ottengono tutto quanto chiedono ai presidenti convinti di sceglierli secondo un criterio di superiore conoscenza e professionalità. Balle. Il caso-Benitez è eclatante. «Lo abbiamo preso per crescere in Europa», con questa frase roboante il presidente De Laurentiis annunciò il definitivo salto di qualità del club. Oltre a Benitez, che pesò sul bilancio del Napoli per circa 7 milioni di euro a stagione, fu aumentato del 30 per cento il tetto ingaggi e fu preso Higuain per 37 (più 3) milioni di euro: mai tanto era stato speso per un calciatore nella storia del sodalizio partenopeo. Gli effetti del biennio tutto fumo e chiacchiere (la conquista di una Coppa Italia e di una Supercoppa ai rigori era il minimo a fronte di investimenti anche ingenti) si sono riverberati su questa stagione priva, per la seconda volta di fila nell’era Rafa, delle risorse Champions, tra la delusione diffusa della gente anche per un mercato estivo il cui unico aspetto positivo sembrava essere la permanenza in azzurro dei vari big”.  


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