Il Corriere del Mezzogiorno scrive: “Si dà il caso che rispetto all’anno scorso il Napoli ha quattordici punti in più in classifica ed è a tre punti dalla Juventus. Si sta giocando, e presumibilmente lo farà fino alla fine, la possibilità di vincere lo scudetto. Restituendo alla società Napoli una figura che con l’avvicendamento Mazzarri- Benitez, era andata perduta. Quella dell’allenatore-aziendalista. C’è Higuain a fare il centravanti, certo. Ma c’è anche un numero significativo di giocatori il cui valore si è praticamente raddoppiato. Da Koulibaly ad Albiol e Ghoulam, da Hamsik a Jorginho. Passando per Lorenzo Insigne. Basta soltanto la media dei voti di questi giocatori a spiegare come il patrimonio-calciatori del presidente de Laurentiis si sia irrobustito. Colpa di Benitez? No, evidentemente. Fautore di un altro calcio e soprattutto allenatore di altra scuola, abituato a palcoscenici più «ricchi». Merito di Sarri? Sì, evidentemente. E intuizione felice del presidente, che dopo aver incassato il rifiuto di Unai Emery (tecnico del Siviglia) si era fiondato sull’uomo in tuta che aveva avuto modo di apprezzare un mese prima, nel giorno del suo sessantaseiesimo compleanno”.
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