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Sarri non cambierà il suo 4-3-3, ma così non valorizza Milik

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Sarri non cambierà il suo 4-3-3, ma così non valorizza Milik

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a Gazzetta dello Sport, la delusione di Reggio Emilia è stata in parte compensata dal ritorno al gol di Arkadiusz Milik, dopo l’infortunio che l’ha tenuto fuori gioco per quattro mesi. Nel dopo partita, l’attaccante polacco è stato molto chiaro, dichiarando che gli farebbe piacere se giocasse di più. Nessuna polemica, in ogni modo, si è trattato di un semplice desiderio espresso ad alta voce. D’altra parte, senza l’infortunio, Milik sarebbe stato uno dei punti fermi del progetto tecnico e Mertens sarebbe stato l’alternativa a Lorenzo Insigne. In questo finale di stagione, difficilmente Sarri modificherà qualcosa, nel senso che non abbandonerà il suo schema preferito, il 4-3-3, che ha esaltato fin qui le doti degli attaccanti. Basti pensare che in tre hanno realizzato 46 reti (Mertens 22, Insigne 14, Callejon 10) alle quali vanno sommate anche le 5 realizzate da Milik. Un giocatore di cui non si potrà fare a meno per il prossimo futuro. E allora, per non rinunciare alle qualità di questo ragazzo, l’allenatore potrebbe anche ragionare diversamente, magari prendendo in considerazione un cambiamento tattico, passando dall’attuale 4-3-3 ad un 4-2-3-1, per non sprecare nulla del potenziale offensivo di cui dispone. Anche perché Milik è un capitale della società e in qualche modo va salvaguardato: per averlo, nella passata estate, De Laurentiis ha dovuto versare 32 milioni di euro all’Ajax e tenerlo in panchina anche il prossimo anno potrebbe essere un lusso.


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