Le parole degli amici di Sarri
«I primi anni – spiega Angelo Briganti a Il Mattino- ci mettevamo all’uscita degli spogliatoi e aspettavamo la squadra, cosi’ che Sarri si potesse fermare qualche minuto a parlare con noi prima di mettersi dietro ai suoi ragazzi». «E’ un maestro di calcio», aggiunge Angelo con un sorriso grande come tutta la Toscana. Lui e altri sei o sette amici erano la «seconda squadra» di Maurizio Sarri, quella che lui allenava con le parole ogni santo giorno. «Se non ci vedeva era preoccupato – racconta Flavio Ingargiola – al punto tale che se c’era il giorno di allenamento a porte chiuse, si affacciava fuori dallo stadio e ci gridava: “Che fate lì fuori, io vi voglio dentro”. «Ha portato per settimane le stesse scarpe – raccontano insieme Flavio Ingargiola e Vincenzo Valori e, se pure si rompevano, lui le sistemava con lo scotch pur di non cambiarle. Cosi’ come la giacca a vento che sul retro era completamente bruciata dal calore delle sigarette». Un aneddoto anche sul mercato: «Ricordo perfettamente cosa mi disse di Verdi», dice ancora Flavio. «Per Maurizio aveva ottime gambe ma era ancora un po’ ragazzino, chissa’ che adesso non abbia cambiato idea: per questo lo voleva al Napoli».
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