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Sarri in conferenza: “Alla fine del campionato avrò 11 giorni per pensare, anche ADL e Giuntoli…”

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“Napoli è unica, inciderà sulla mia scelta”

Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, si è presentato in conferenza stampa al termine del match pareggiato contro il Torino che, con tutta probabilità, consegna lo scudetto nelle mani della Juventus al termine di un campionato mozzafiato, reso tale anche grazie al lavoro degli azzurri.

E

cco le sue parole:

Volevi dare una soddisfazione alla gente, ma non è arrivata. Mazzarri ha ricordato che per tanti motivi fare più del secondo posto è impossibile.
“Penso di no, quello che ho visto oggi lo vedi in pochi stadi italiani. Giocare qui è un’esperienza unica. Se poi uno vive la gioia di un popolo come pressione è malato per come la penso io. Napoli ti dà amore, è l’ideale per vincere e la città più bella dove vivere una vittoria. Poi è difficile perché non siamo i più ricchi e potenti e c’è da andare sopra tante difficoltà, ma non per la città”.

Vince lo Scudetto chi è più forte, più potente, più ricco, o entra in gioco altro nel momento decisivo?
E’ chiaro che certi episodi spostano. Se partiamo dai soldi, entri in un concessionaria io con 5mln e tu con 500mila euro, io compro la macchina che va più forte. E’ chiaro che i soldi fanno la componente tecnica. Gli episodi incidono, alla 35esima se togli le differenze d’orario, tra il 43′ di Inter-Juve e l’inizio nostro siamo passati dal sorpasso a campionato finito. Non siamo stati fortunati, abbiamo preso più pali di tutti, con una rosa ridotta abbiamo avuto 4 infortuni per Milik e Ghoulam e questo incide”.

Ti sei dato una scadenza sulla scelta sul futuro?
“Dalla fine del campionato alla fine della clausola ci sono credo 11 giorni. Un tempo sufficiente. Io posso decidere quando non ci sono le partite, non riesco altrimenti a concentrarmi. Se per voi sono inutili io sono un pazzo scatenato e ci tengo anche a quelle, non ce la faccio a ritenerle inutili. Questa squadra deve superare 90 punti e lotterò per questa soddisfazione”.

Quando inciderà il pubblico di oggi sul futuro?
“Quello che mi fa vivere questo popolo è un qualcosa che incide in modo pesante. Ma incide anche nel mettermi paura che possa finire, potrebbero esserci altri cicli e quindi delle difficoltà, e quindi di lasciare con un amore reciproco. In passato ha inciso in positivo questo. Dopo Madrid sono rimasto volentieri per l’amore di questa tifoseria”.

Sulla poca rotazione e l’essere arrivati scarichi alla fine.
“ADL mi ha dato un’esperienza straordinaria, sarò grato in eterno per questo. Ho fatto tutte le scelte per la competizione a cui tenevano i nostri tifosi, in buona fede. Se è contento meglio, altrimenti mi dispiace, può andare alla risoluzione anche lui. Mi è dispiaciuto di più per Spalletti, attaccato per le sostituzioni dal presidente del Napoli, può esserci rimasto male visto che non è abituato. Io sono abituato (sorride, ndr)”.

Sarri uno di noi, dice il pubblico, quanto è forte la tentazione di restare?
“Per forza, sono nato a Bagnoli. Se dipendesse solo da questo direi resto a vita e se mi cacciano faccio un attentato. Questo pubblico non lo trovi altrove, ma ci sono altri aspetti per cui pensarci. Se tutto questo finisce, io voglio un ricordo per la vita. 50%? Vediamo l’evoluzione, vediamo ADL e direttore avranno più chiara l’evoluzione sui giocatori che prenderemo e quelli con clausola che possono essere esercitate”.

Convinto sia stato il campo a mettere la parola fine a questo campionato?
“Siamo andati a Firenze con la morte nel cuore, l’espulsione ci ha fatto vedere una montagna non scalabile, il contraccolpo c’è stato. Il rischio c’era anche oggi, le possibilità di avere motivazioni…. abbiamo fatto due errori, ma una buona partita. Non mi è piaciuto non vincere, ma l’aspetto mentale mi è piaciuto. Poi quando perdi devi stare zitto, se avessi vinto avrei detto 2-3 cose…”


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