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La Polizia ha sperimentato la SARI (Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini), un tecnica informatica che aiuterà a individuare dei sospettati da una fotografia.
La SARI è una tecnologia a servizio delle attività investigative della Polizia, quasi come in un film di fantascienza. Ma è realtà, ormai. Sono terminate, infatti, le fasi di sperimentazione del nuovo software della Polizia di Stato denominato “Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini”.
S.A.R.I, questo il suo nome derivato dall’acronimo, riesce da un’immagine fotografica di un “soggetto ignoto” a effettuare una ricerca computerizzata nella banca dati A.F.I.S., e grazie a due algoritmi di riconoscimento facciale, è in grado di fornire un elenco di immagini ordinato secondo un grado di similarità.
Sono però sempre gli operatori specializzati della Polizia scientifica ad effettuare la necessaria comparazione fisionomica. Questo – in caso di “match” – consente di integrare l’utilità investigativa del risultato anche con un accertamento tecnico a “valenza dibattimentale”.
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