Sara Giusto. Un’artista con una vita a colori
Ho conosciuto Sara Giusto un paio di anni fa, e subito quegli enormi occhioni nocciola ed il suo splendido sorriso mi hanno conquistata, ma ancora di più la sua energia ed il suo modo a volte “bizzarro” di affrontare gli ostacoli della vita. Fin qui nulla di speciale mi direte, tutti possiamo essere colpiti in positivo o meno da un individuo e non si fa un articolo o una intervista filmata per ognuno di essi. Eppure, se mi date ancora fiducia, vi svelerò perché Sara per me è così speciale e, son sicura lo diventerà anche per voi cari lettori.
Sara Giusto, è nata a Sorrento il 23/12/74, ed ha vissuto sempre nella sua amata terra. Sara è nata “focomelica”, una malformazione invalidante che comporta il mancato sviluppo degli arti superiori o inferiori; Sara però è stata guidata da una “mamma” che non ha mai riscontrato questa diversità nella sua creatura, e che l’ha guidata all’inseguimento di ogni suo sogno, spingendola sempre oltre. Oltre a ciò che potesse pensare la gente, oltre a ciò che la ragione potesse percepire come fattibile o meno, oltre ai limiti che noi “normodotati” ci diamo.
Sara ha stupito tutti. Tutte quelle persone che in quella sua diversità vedevano un limite hanno dovuto ricredersi, perché quel limite è stato ed è il suo punto di forza.
S
ara è un’artista. Dipinge opere meravigliose, con minuzia e precisone. Non si tira indietro davanti a nulla; la puoi vedere tranquillamente dipingere un soffitto su di uno scaletto, uno sgabello o uno scatolone. Colonne, pareti, mattonelle, miniature, nulla le è impossibile, e vederla all’opera è un piacere per gli occhi e per l’anima. Inizialmente era lei a proporsi a persone che scetticamente non la vedevano idonea, ma dopo non poche difficoltà, è riuscita ad affermarsi ed a ritagliarsi il giusto spazio con meriti palesemente riconosciuti. Ora, numerose sono le attività commerciali (non solo sorrentine) che la contattano per abbellire i loro locali con affreschi e pitture di vario genere.
Quante volte mi sono fermata davanti ad un mal di testa o alla semplice pigrizia, quante volte ho dato per scontato l’uso del mio corpo….tante quanto Sara ha dovuto sgomitare per affermarsi in un mondo di persone “normodotate”, che, magari con sguardi di circospezione hanno tentato di farle pesare una diversità che è palesemente solo negli occhi di chi guarda. Quanto ho da imparare!
Come lei stessa ha dichiarato nella nostra videointervista: “se non avessi ricevuto questo talento, la mia vita sarebbe stata piatta, opaca e senza colori. La vita ha tanti colori, ognuno con mille sfumature, bisogna solo riuscire a vedere l’intensità dei colori e giudicare meno le sfumature.”
Sara è per me l’esempio al voler essere meno superficiali nel guardare la persona che abbiamo difronte. Le barriere da abbattere sono in primis quelle del pregiudizio e poi tutte le altre.
Concludo con una descrizione che essa stessa ha dato di lei : “Felice di essere come sono. Testarda, tenace, ribelle, monella, tremenda, insopportabile, matta, ma soprattutto libera da falsi schemi…semplicemente amo vivere, sorridere e dipingere!”
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