Marco Santopaolo, segretario del Cerignola, in occasione del primo turno dei playoff Cerignola-Juve Stabia di giovedì 11 maggio alle ore 20:30 è intervenuto nel corso del programma “Juve Stabia Live Talk Show” che va in onda ogni giovedì dalle ore 21:00 sul canale 94 ddt e sui canali social ViViCentro.
Le dichiarazioni di Santopaolo sul playoff tra Cerignola e Juve Stabia sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.
Marco Santopaolo, ospite della ventisettesima puntata di questa stagione di Juve Stabia Live Talk Show, dichiara: “La squadra sta bene e avrebbe fatto piacere a tutti non stare fermi così tanto tempo. Organizzare poi le partite ravvicinate, con ciò che si è perso nella lunga pausa, si recupererà on l’entusiasmo sia da parte dei tifosi che da parte degli stessi ragazzi che fanno questo di mestiere ma anche con grande piacere.”
Santopaolo prosegue: “Il Mister ha subito un allontanamento forzato perché proprio in quella circostanza non mi è sembrato abbia adottato atteggiamenti particolari. Il Mister è uno che si fa sentire, ma ci sarà il suo secondo. E’ un’assenza della quale il Cerignola avrebbe fatto volentieri a meno.
Sappiamo che erano aperte tantissime combinazioni. Non ho guardato i risultati durante la partita, dovendo guardare tante cose con il Mister assente. Io non so se qualcuno è stato così bravo a fare certi calcoli. Noi abbiamo visto il pubblico della Juve Stabia esultare e abbiamo capito che c’erano i playoff aperti.
I minuti finali sono stati talmente intensi, e tante erano le combinazioni, quando abbiamo sentito il boato, abbiamo capito che c’era la possibilità di incontrare la Juve Stabia. Quando le partite si giocano in questa fase della stagione, bisogna gestire le energie fisiche e mentali.
Non ci sono piani particolari che vadano a buon fine. Credo che al di là delle indicazioni che i due tecnici daranno, molto dipende da ciò che le squadre faranno in campo. Mi aspetto una partita bella a vedersi”.
Santopaolo conclude: “Non voglio fare pretattica, ma con tutto quello che c’è stato da fare sul campo, mentirei, sapendo di mentire. Sono tutti a disposizione. Credo che scenderà in campo chi sta meglio mentalmente e fisicamente. La mia sensazione che il percorso di un allenatore è influenzato dalla fortuna di avere certi allenatori in carriera. Pazienza ha avuto questa fortuna, avendo avuto Conte, Mazzarri. Per lui la vittoria è un’ossessione. Quindi il suo miglior pregio è essere un martello continuo, di essere esigente e di lavorare sempre sul campo!”.