Potrebbe trattarsi di un caso di “Blue Whale” quello che ha coinvolto una ragazzina di Santa Maria la Carità su cui il Commissariato di Castellammare di Stabia sta indagando
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l computer e lo smartphone di una ragazzina di Santa Maria la Carità sono stati sequestrati in seguito alla denuncia presentata dai genitori alla Polizia di Castellammare di Stabia. Secondo le prime ricostruzioni, la giovane negli ultimi tempi avrebbe iniziato a giocare alla “Blue Whale”, un gioco proveniente dalla Russia che spinge chi gioca – in genere adolescenti – al suicidio. Data la gravità del caso, gli agenti del Commissariato della città delle acque non si espongono: le indagini continuano con massima riservatezza.
Il sequestro sarebbe stato effettuato nella giornata di ieri. I genitori, preoccupati da diversi giorni sullo stato di salute della propria figlia, hanno chiesto prima aiuto ai professori e poi si sono rivolti alle forze dell’ordine. Da diverso tempo, la ragazzina aveva smesso di studiare e preferiva spendere il suo tempo in camera con il pc e lo smartphone. Alle domande poste dai genitori, avrebbe sempre dato risposte vaghe. Nell’istante in cui pc e smarthphone sono stati sottoposti a sequestro la ragazzina si sarebbe anche opposta con forza, ma senza riuscirci.
Gli agenti del Commissariato di Castellammare eseguiranno dei controlli sui dispositivi della giovane per poter risalite al motivo di questo malessere degli ultimi tempi. Il rischio “Blue Whale” è reale ma non è l’unica ipotesi al vaglio degli inquirenti. Infatti non è esclusa anche la pista che conduce alla pedofilia. Si teme che il gioco suicida partito dalla Russia possa essere giunto anche nel comprensorio napoletano.
“Blue Whale” è un gioco del web fatto di 50 prove, tra cui atti di autolesionismo che possono spingere le vittime adolescenti fino al suicidio e all’emulazione. Le presunte morti dovute a questo assurdo gioco sarebbero 130, soprattutto in Russia da dove sarebbe partita questa moda.
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