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Adnkronos) – “Dal campionato di calcio alla sicurezza, dal lavoro alla politica, con Meloni capolista per interazioni seguita da Salvini e Schlein e poi Giuseppe Conte, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Antonio Tajani, Emma Bonino e Nicola Fratoianni.E poi i rincari, la scuola, i cambiamenti climatici e Sanremo.
Sono questi i temi su cui gli italiani hanno discusso sui social durante il 2023.E quando i dati web e social raccontano come sta cambiando la nostra società e quali sono le preoccupazioni, i sentimenti e le speranze degli italiani, la politica risponde”.
Lo ha spiegato Luca Ferlaino di SocialCom durante la presentazione dell’analisi ‘La società italiana raccontata dalle conversazioni web e social.Analisi, dati e statistiche di un Paese in costante movimento’, messa a punto da SocialData, spin-off di Urban Vision e del gruppo SocialCom, ha offerto lo spunto per una riflessione a giornalisti e politici, che si sono confrontati in un convegno al Senato. “Il rischio della polarizzazione è che a volte può accadere che a vincere sia chi urla di più e quindi questo strumento va maneggiato con cura, responsabilità e attenzione”, questa la riflessione proposta da Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento.
Mentre secondo Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato e Presidente di DigithON, “i social sono lo specchio di una società che sta cambiando e la politica giustamente li usa.Ma molto spesso li usa per alimentare le paure, per cavalcarle, e invece dovrebbe usare la trasformazione digitale, per accompagnare in positivo la crescita, lo sviluppo, le trasformazioni.
Perché le trasformazioni digitali sono anche loro volani di sviluppo industriale, certo diverso dal sistema di sviluppo che abbiamo conosciuto fino ad ora”. “Sui social si vota tutti i giorni e ciò che è vero e ciò che non è vero lo stabilisce la rete.Per questo – ha spiegato la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi, vicepresidente della Commissione Bicamerale di Vigilanza Rai – la politica è chiamata a riflettere su come educare all’uso dei social e anche il servizio pubblico non può esimersi dall’affrontare il tema”. Anche il sottosegretario al ministero dell’Interno Emanuele Prisco ha sottolineato la necessità di garantire la sicurezza del web: “Abbiamo la responsabilità di garantire uno spazio, sì libero, ma sicuro.
Ciò è necessario per fare in modo che all’utente arrivino informazioni verificate”. Ha concluso i lavori Ignazio La Russa, presidente del Senato, ricordando come “oggi corriamo il rischio di un’eccessiva semplificazione che rende ancora più difficile capire ciò che si legge e la portata degli eventi.La semplificazione oggi facilita l’errore e questo è in tutta evidenza un tema da porsi”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)