Sanremo 2021 Terza Serata. Serata cover e duetti, la celebrazione della canzone italiana e di chi ha contribuito a renderla ciò che è: arte allo stato puro.
Negramaro: 8,5
Onorano con giustizia il grandissimo Lucio Dalla. Sono un evergreen della discografia italiana, amati da un pubblico di tutte le età. Portano con sicurezza dei lavori che, nel rispetto di chi li ha svolti originariamente, presentano anche un’impronta personale.
Amadeus: 8
Gestisce gli imprevisti tecnici con calma e sangue freddo, sempre sorridendo e rassicurando i suoi telespettatori. E’ evidente la sua grande esperienza, la sua conduzione è un vero e proprio pregio per questo festival.
Fiorello: 8
Fiorello finalmente si sblocca e riesce a portare un intrattenimento di alta qualità. Riceve meritatamente gli applausi dell’orchestra per più volte, che purtroppo è l’unico parametro di valutazione “reale” che il co-presentatore può ottenere sul momento.
Noemi e Neffa: 7,5 e 7
Il graffiato di Noemi è sempre riconoscibile anche quando si permette di essere tecnicamente sottotono (anche se sempre portando la performance ad un alto livello). Anche Neffa avrebbe potuto fare molto meglio ma l’interpretazione è, tutto sommato, convincente.
Fulminacci, Valerio Lundini e Roy Paci: 8, 8,5 e 8
Portano leggerezza ma lo fanno in maniera pensata e matura. In questo periodo storico pensare positivo è fondamentale e Fulminacci l’ha capito. Sconfigge l’emozione ed è sicuro davanti le telecamere ma altrettanto genuino ed umile: merita sicuramente successo. Ricevono anche i complimenti di Jovanotti.
Francesco Renga e Casadilego: 6 e 8
Quando Francesco aveva iniziato la sua carriera, Casadilego non era nemmeno nata. Oggi però quest’ultima, a soli diciassette anni, è quella che ha tenuto l’esibizione in piedi. La loro collaborazione è azzardata: le loro voci non si sposano affatto bene. Singolarmente però fanno un buon lavoro.
Extraliscio con Davide Toffolo e Peter Pichler: 5, 6,5 e 6
Presentano un quadro simile a quello che hanno portato durante la prima esibizione: confusione allo stato puro che fa sorridere il pubblico ma che lascia perplessi e desiderosi di capire quale sia la motivazione dietro a queste scelte.
Fasma e Nesli: 7 e 8,5
Due generazioni messe a confronto ma che condividono gli stessi problemi che vengono espressi in maniere diverse: da una parte la sicurezza e la rabbia di Nesli, dall’altro l’autotune e la paura di Fasma. Esibizione comunque molto interessante, nonostante le iniziali difficoltà tecniche.
Bugo e I Pinguini Tattici Nucleari: 5 e 8
Bugo dimostra sempre di più le sue insicurezze vocali e stona notevolmente. Per fortuna l’esibizione viene salvata dai Pinguini che con il sorriso stampato sul volto portano sempre gioia e allegria sul palco, insieme alla bella musica.
Francesca Michelin e Fedez: 9 e 8,5
Convincenti, complici, artistici. Portano un medley alternando momenti di profonda intensità a momenti di divertimento. Indubbiamente tra i migliori anche grazie al loro reciproco rapporto di stima personale oltre che di grande stima artistica, ma l’orchestra non è d’accordo.
Irama: 8,5
Si percepisce la stima che il cantante nutre verso il grande Guccini: gli porta grande rispetto ed esegue un’esibizione notevole che però lo penalizza perché registrata e conseguentemente incompleta, carente dell’emozione che trasmette il live (quando sai di essere guardato).
Maneskin e Manuel Agnelli: 8 e 8
Un ritorno alle origini per i Måneskin e un viaggio nel passato per Manuel Agnelli. Si vede anche sul palco la loro complicità e la performance è molto convincente. La sicurezza del frontman della band è sconvolgente se si pensa alla sua età, al di là di ogni possibile gusto personale.
Random e The Kolors: 4 e 6
Il primo quasi inascoltabile: insicuro, incapace di reggere la tensione, si lascia andare alle emozioni e non guarda più alla tecnica. Stash tuttavia migliora la situazione, ma non eccelle: avrebbe potuto fare di meglio anche se in generale la vera potenza dei The Kolors sta nell’uscire dagli schemi senza uscire dalla zona comfort del rock.
Willie Peyote e Samuele Bersani: 8 e 9,5
Samuele Bersani, icona della musica e della scrittura. Willie Peyote, grande autore. Accoppiata sicuramente intelligente. Il pezzo funziona molto bene e Willie Peyote si dimostra all’altezza di avere accanto un artista del calibro di Bersani.
Orietta Berti e le Deva: 8 e 8
Le loro voci si esaltano vicendevolmente. Orietta è acclamata giustamente dall’orchestra e la cantante ricambia con cordialità ringraziando: simbolo di grande esperienza nel settore, sa quanto i musicisti siano importanti.
Gio Evan e i cantanti di The Voice Senior: 6 e 7
Accostamento che avrebbe potuto essere interessante ma che risulta inorganico: essere differenti non è sinonimo di essere complementari. Buono comunque il carisma di Gio Evan e la presenza scenica dei cantanti di The voice Senior.
Ghemon e i Neri Per Caso: 7 e 8
Accoppiata vincente, I Neri Per Caso permettono a Ghemon di fare di meglio del suo solito. Forse sentendosi sicuro dati i professionisti al suo fianco, si è mostrato più determinato e più forte, con più consapevolezza dei suoi mezzi.
La rappresentante di lista e Donatella Rettore: 8 e 8
Da una parte la dolcezza, dall’altra l’aggressività. Da una parte la timidezza, dall’altra la disinvoltura. Due grandi artiste messe a confronto che stranamente riescono a sposare bene le loro voci.
Arisa e Michele Bravi: 9 e 9
Tecnicamente quasi impeccabili. Due tipi di eleganza che si uniscono e che ci regalano un pezzo di arte, dandogli la forma di una rosa. Portano grande rispetto al brano originale e lo omaggiano con tanta raffinatezza, nel miglior modo possibile.
Madame: 10
“Voce universale”. Ri-dimostra che la musica non ha bisogno di nulla per essere capita, ma che a solo bisogno di esserlo, che a volte il miglior messaggio lo trasmettono le parole che nessuno può comprendere. Sublime, racconta una storia e lo fa con estrema voglia di riuscire nel suo intento.
Achille Lauro ed Emma: 9 e 7
Anche con questo quadro Achille sfoggia la sua grande sensibilità ed il suo grande genio. Un crescendo di emozioni, un’evoluzione che non può fermarsi. Emma sembra turbare ciò che Achille ha costruito ma alla fine riesce comunque ad inserirsi bene.
Annalisa e Federico Poggipollini: 8 e 8
Annalisa brilla sempre, riesce a far sembrare un gioco da ragazzi tutto ciò che fa. E’ magnetica, femminile, potente ed il secondo dopo profondamente delicata. Non perde mai la concentrazione e trasmette sempre tanta intensità.
Lo stato sociale con Francesco Pannofino ed Emanuele Fanelli: 8
Una buona esibizione canora ma cosa più importante, il pubblico si commuove. Domande che tutti ci siamo fatti e che continuiamo a farci, soffrendo insieme alla nostra città, all’arte.
Gaia e Lous and the Yakuza: 10 e lode
Ipnotiche, un invito a prenderle per mano ed entrare nel mondo dell’amore. Perfette. Un gioco di sguardi e di bellezza, di raffinatezza nella sua forma più elevata. Sono riuscite quasi ad isolarsi in un mondo parallelo e lo hanno fatto in maniera eccellente.
Colapesce Dimartino: 6
Portano a casa il lavoro ma lo fanno in maniera mediocre, con rispetto per l’originale ma senza metterci troppo impegno. Tuttavia rimangono sulla sufficienza.
Coma_Cose con Alberto Radius: 7 e 7,5
Non danno molto spazio all’ospite, hanno delle debolezze a livello tecnico ma la loro genuinità è molto forte e riescono a farsi piacere dal pubblico. Il controllo vocale è solo uno dei molteplici aspetti di un’esibizione e loro ne sono una prova vivente.
Max Gazzè con Daniele Silvestri e la Magical Mistery Band: 8
Una vera e propria unione di amici che si divertono a cantare insieme, che cercano di regalare emozioni vere ed un messaggio puro a più persone possibili. La Magical Mistery Band fa un ottimo lavoro e Daniele Silvestri si riconferma un grande artista e in quest’esibizione mostra i suoi tratti comuni con Gazzè.
Malika Ayane: 8
La sua costante è l’eleganza, la pacatezza nella sua voce che trasmette una ferma sicurezza, ma senza alcun tipo di foga o violenza. L’accompagnamento orchestrale mette in risalto le sue immense qualità. Malika non si smentisce mai ma la sua esibizione ha una nota di demerito: risulta piatta.
Ermal Meta e la Napolin Mandolin Orchestra: 8
L’universo napoletano entra con vigore nell’esibizione occupando esattamente il posto giusto al momento giusto. Caruso è una delle canzoni italiane più amate di tutti i tempi, interpretata da moltissimi, ed Ermal si aggiunge all’enorme coro rendendole correttamente giustizia.
Aiello e Vegas Jones: 6,5 e 7
Accoppiata fuori dai tipici schemi sanremesi. La voce trema più del dovuto ma c’è sicuramente un miglioramento rispetto alla prima serata. Aiello non vincerà il festival e non si piazzerà bene in classifica, ma la partecipazione al festival ma è un buon modo per poter guadagnare visibilità.
Vittoria Ceretti: 9
Inizialmente agitata, si scioglie nella seconda parte della serata, scoprendo una personalità divertente, spontanea e simpatica. Si vede la sua inesperienza nel campo televisivo ma ciò non la penalizza: riesce con i suoi modi a conquistare il pubblico.
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anremo 2021 Terza Serata: le pagelle di Luna Infantino / Luna Infantino
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