L’anno che verrà è iniziato, l’inverno che ci aspetta non si apre con i migliori auspici per la Sanità dove tutto lascia presagire che la terza ondata di contagi lascerà sul “campo” una lunga scia di morti.
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iornalmente vengono stilati quelli che potremmo definire “bollettini sanitari di pace”, con la differenza che i morti non cadono sui campi di battaglia, ma negli Ospedali, nelle case di riposo, tra le mura domestiche.
Nella Scienza bisogna credere, le statistiche lo confermano, la maggior parte dei decessi li abbiamo avuti fra persone non vaccinate con quadri clinici fragili per patologie pregresse.
Coloro che guariscono sono tantissimi, ma è pur vero che il virus ha attaccato persone vaccinate con due o tre dosi portandole alla morte; per la transitiva i vaccini non per tutti hanno la stessa barriera protettiva.
In molti casi si parla di protezione al 90%, in altri la percentuale scende man mano che si allontana la data del vaccino. Stessa cosa dicasi per i richiami, se prima potevano essere fatti dopo 9 mesi, ora il campo si è ristretto, siamo dai quattro ai sei.
Vivere sotto una campana di vetro è impossibile, i contagi ci saranno sempre nonostante tutte le limitazioni che vengono imposte; inutile nasconderlo fin quando non si troverà il vaccino giusto, questa Pandemia non avrà fine.
Vedere migliaia di persone in fila per un tampone, per un vaccino, per le FFP2 è la dimostrazione che la gente è atterrita. Le file chilometriche non faranno altro che aumentare i contagi visto l’assembramento di tante persone in spazi ridotti.
Da parte del Governo vengono emanate tante di quelle circolari che è difficile starci dietro, le disposizioni si accavallano, alcune sono contraddittorie, altre sono incomprensibili. Sarebbe meglio che gli esperti del settore le abbiano ben chiare prima che vengano sparse ai quattro venti.
Tutti siamo in pericolo di contagio, i virus sono sempre più subdoli, resistenti ai vaccini, variano nel giro di pochi giorni, l’Omicron, l’ultimo arrivato, ha già infettato mezzo Mondo.
Fortunatamente, se di fortuna si può parlare, è molto meno “offensivo” del Delta, se cosi’ non fosse stato avrebbe procurato un disastro sanitario senza precedenti.
Sono bastati pochi giorni in questo nuovo anno per capire che stiamo tornando al punto di partenza, parliamo di due anni fa all’inizio della Pandemia.
La differenza fra i due periodi sta nel fatto che, prima non si sapeva dove si andava a sbattere, oggi pur sapendolo, si sta andando nella stessa direzione.
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