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Salerno, Minniti con De Luca Jr, dichiara: “Non vogliamo i voti della camorra”

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Salerno, oggi in platea,  Piero De Luca, figlio di Vincenzo De Luca, si accompagna con il ministro del’Interno Minniti che De Luca junior chiama quasi sempre Marco e che definisce «un simbolo, un motivo di vanto». Mette in chiaro, più volte, che la sicurezza è al centro del programma del Pd. «È un tema complesso e da parte nostra ci deve essere serietà nell’affrontarlo, senza demagogia, senza soffiare sul fuoco delle paure e tensioni come altre forze politiche stanno facendo perché così si danneggia il paese». 

Il tema della sicurezza è sicuro centrale, ma De Luca Jr parla anche dell’Europa che sulla questione immigrazione «è stata latitante», e chiama in causa la necessità di una «Procura europea antiterrorismo» nonché della necessità di una «difesa europea mettendo in collegamento i servizi di intelligence». «Chi delinque va cacciato», mette in chiaro e rivendica quanto fatto da Salerno in termini di accoglienza. Poi, tra gli obiettivi, per la tutela della sicurezza, «10mila nuovi agenti nelle forze dell’ordine, il rilancio di progetti di videosorveglianza e il rafforzamento delle misure di Daspo urbano nonché un impegno serio della lotta e nella gestione della microcriminalità giovani con un esercito di docenti, con scuole aperte fin a sera e con misure rieducative obbligatorie». Tutto questo perché, dice, «siamo l’unica forza politica in grado di offrire risposte serie e costruttive e non demagogiche».

Minniti annuisce,pienamente d’accordo con quando dichiarato da De Luca Jr, Aggiunge però: «Le mafie votano e fanno votare, le forze politiche dicessero che quei voti non li vogliono – ha detto nel corso del suo intervento – sono qui per dire una cosa semplicissima, per quanto riguarda il Pd, noi quei voti in Campania non li vogliamo e non li vogliamo». 


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