Salerno, fratello e sorella molestati dallo zio

Fratello e sorella molestati dallo zio Un ragazzo di 17 anni, assieme ala sorellina più...

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Fratello e sorella molestati dallo zio

Un ragazzo di 17 anni, assieme ala sorellina più piccola hanno raccontato che zio, un tecnico di radiologia di Roma, che ogni volta ce scendeva nel salernitano per andare a trovare la famiglia del fratello, molestava sessualmente i suoi nipoti.

«Mi sapete dire perché mio zio ci ha fatto questo?» Questa è la domanda disperata che il ragazzo ancora minorenne ha fatto, quando lui e sua sorella minore hanno esposte le violenza subite davanti  al gip Stefano Berni Canani e al pm Elena Cosentino, alla presenza di alcuni periti e, dall’altra parte dello specchio anche dello zio, tutte le «attenzioni» che l’uomo rivolgeva loro, scendendo nei dettagli. Una ricostruzione semplice ma agghiacciante che ha lasciato tutti senza parole. Soprattutto perché tutte le violenze sono accadute quando loro erano di qualche anno più piccoli. Contatti e abusi sessuali ma non rapporti completi. Ma violenze che, in quanto commesse dal fratello del padre, hanno ancora di più ferito l’animo dei due fratellini. «Mi sento in colpa – ha poi detto il ragazzino – avrei dovuto difendere mia sorella che è più piccola e non l’ho fatto!».

È stata la ragazzina quella che, con maggiore freddezza, ha ricostruito quei momenti. Raccontato di quella chat che avevano lei, lo zio e il fratello e nella quale l’uomo adulto metteva foto e video porno oltre che richieste a sfondo sessuale ai ragazzini. Erano dei bambini all’epoca e per loro quello restava sempre lo zio. «Ero entusiasta quando scendeva da Roma – ha dichiarato la piccola – perché in fondo era sempre mio zio». Lo zio, la persona della quale più si fidavano e che invece li ha traditi. Un uomo apparentemente buono che, oltre ai suoi figlia, aveva preso in affido temporaneo altri tre bambini che ora, su richiesta del gip Berni Canani, gli sono stati tolti e sul quale anche la procura di Roma sta ora effettuando accertamenti per verificare se abbia fatto qualcosa anche ad altri bambini.

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