Sala: “Legge Mancino come un orpello, Milano si ribelli”
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Quando sento un ministro della Repubblica trattare la legge Mancino come un orpello credo che Milano si debba ribellare, non è indispensabile essere maggioranza per far vincere le proprie idee”. Queste le parole del sindaco Beppe Sala in piazzale Loreto, a Milano, in ricordo del 74esimo anniversario dell’eccidio dei quindici martiri ai quali è dedicata una stele.
Quindici partigiani, fucilati dai fascisti della Rsi il 10 agosto del 1944 ed esposti in quel piazzale che, meno di un anno dopo, si legò per sempre al nome di Mussolini.
“Quello che stiamo vivendo non è un momento drammatico, ma in questi ultimi tempi sono accaduti fatti gravissimi, non dobbiamo tollerare neppure la malcelata accettazione di tanti piccoli segni che vogliono portare sotto una luce diversa gli anni bui del Ventennio”.
Lo fa, Sala, citando indirettamente il ministro leghista Lorenzo Fontana, che qualche giorno fa aveva attaccato la legge che punisce azioni e slogan nazifascisti, sostenuto (prima di una parziale retromarcia) dal suo vicepremier Matteo Salvini.
“Si immagina Salvini al suo posto, tra qualche anno, alla commemorazione dei martiri di piazzale Loreto?”, viene chiesto a Sala. Risposta netta: “No, non ce lo vedo”. In prima fila, tra i sindaci dell’hinterland, c’è anche qualche leghista, ma Sala aggiunge: “Sì, erano qui, ma nel quotidiano non li vedo impegnarsi su questo fronte”.
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