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ensione altissima e disordini in Russia, dove centinaia di studenti sono scesi in piazza per partecipare alla manifestazione contro la corruzione.
LA PROTESTA
La manifestazione “non autorizzata” dal Comune di Mosca si è conclusa con fermi e arresti da parte della polizia. Secondo l’ong “Ovd Info” i fermi sono almeno 750 nella capitale e 900 a San Pietroburgo. Le proteste, che si sono svolte in tutto il Paese in maniera per lo più pacifica, sono degenerate a Mosca, soprattutto in Piazza Pushkin.
La polizia ha usato il braccio di ferro per sedare le proteste: vi sono infatti casi documentati di pestaggi da parte degli agenti e su Twitter alcuni attivisti denunciano violenze nei commissariati. Molti oppositori noti sono stati arrestati: Ilya Yashin , ex vicesegretario di Parnas e amico d Boris Nemtsov; Maria Boronova di Open Russia, l’organizzazione fondata dall’ex oligarca Mikhail Khodorkovsky e Alexei Navalny, attivista simbolo della protesta bloccato dalle forze dell’ordine sull’uscio di casa mezz’ora prima che iniziasse la protesta. Dopo poche ore è circolata la notizia della sua condanna a un mese di reclusione per violazione alle norme che regolano i raduni pubblici.
UN PASSO INDIETRO
Gli scontri degli ultimi giorni in Russia sono figli di ciò che accadde lo scorso 26 marzo. L’attivista e blogger Alexei Navalny accusò pubblicamente il premier Dmitri Medvedev di corruzione e chiamò i suoi seguaci a scendere in piazza in oltre cento città della federazione per protestare. Durante la manifestazione Navalny venne caricato su un pulmino della polizia e oltre 700 persone vennero fermate dalle autorità.
LA CORRUZIONE
La corruzione è un problema endemico della Russia, e colpisce tanto il settore pubblico quanto quello privato. Secondo stime ufficiose, il mercato della corruzione rappresenta circa il 50%del Pil, ma i dati ufficiali della procura generale ridimensionano il problema e parlano di un danno di circa 75 miliardi di rubli all’anno (oltre 1,2 miliardi di euro)
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