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Roma: presentazione del nuovo logo FIGC. Tavecchio: “Questo nuovo logo vuole dare l’idea di una federazione che sta crescendo”

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Roma- Ieri sera, al Museo nazionale delle arti del XXI secolo, è stato presentato il nuovo logo della FIGC. Intorno alle 20.00 sono arrivati i massimi rappresentanti delle istituzioni sportive: da Carlo Tavecchio, Presidente della FIGC, al Presidente del CONI Giovanni Malagò, dal Presidente Nazionale dell’AIA Marcello Nicchi al DS Vincenzo Matarrese.   Davanti agli organi di Stampa Nazionale, è stato svelato il nuovo logo. “Questa è la conclusione di un discorso iniziato tre anni fa di rinnovamento federaleHa spiegato il Presidente Tavecchio– “Il cambiamento non passa solo attraverso le opere e i fatti ma anche attraverso le immagini, la comunicazione, e questo nuovo logo vuole dare l’idea di una federazione che sta crescendo”.

Cambiano i colori: quello importante, insieme all’azzurro, è l’oro, il nuovo logo rimette in movimento le 4 stelle che vengono estrapolate dal contesto: “Sono pronte a liberarsi per diventarne 5. Credo sia stata una scelta importante della federazione, stiamo studiando altre grandi operazioni”, conclude il Presidente della FIGC.

Tavecchio risponde alla domanda su Andrea Belotti, a rischio per play off: “Questi giovani hanno una capacità di recupero notevole. Abbiamo comunque giovani altrettanto validi, non ci piangiamo addosso. Giochiamo le due partite che mancano con buone chances, sono molto ottimista. Quando gioca la nazionale credo sempre nei colori, la nostra Nazionale è forte”. E per quanto riguarda i rapporti con il Ct Gian Piero Ventura, afferma: “Il progetto va avanti, abbiamo rinnovato l’accordo. Ventura è una persona che crede nei giovani, il rapporto con lui è ottimo”.

Nel mondo del calcio, i cambiamenti non investono solo il “logo”, inevitabile parlare anche del VAR. Molti sono quelli che si sono accostati con scetticismo all’innovazione tecnologica introdotta in campo da quest’anno. Ma Tavecchio non ha dubbi sull’utilità del nuovo strumento: “In 7 giornate di campionato il VAR ha riconosciuto 1 solo errore, 4 conferme di decisioni arbitrali e 21 cambiamenti di decisioni arbitrali. Senza VAR 21 decisioni arbitrali avrebbero preso un’altra strada. A chi dice che si rischia 4 ore a partita per l’uso del VAR, risponde: “In questo momento il VAR sta giocando 1’ e 50’’ in più del tempo giocato prima del VAR. Dobbiamo guardare le statistiche, sono quelle che contano non le chiacchiere”. E conclude: “Noi siamo considerati in maniera egregia dalla FIFA”.

Anche Marcello Nicchi annuncia i prossimi cambiamenti nel mondo degli arbitri. “Nel giro di un paio di anni cambieranno il 40% degli arbitri di Serie A e il 40% degli arbitri internazionali. È un momento nuovo con l’ausilio della tecnologia”. E anche lui si esprime a favore dell’utilizzo del VAR. “Le polemiche si sono pressoché azzerate. Questo fa bene non solo al calcio e agli spettatori ma anche agli arbitri. Oggi c’è questo paracadute importante che se c’è un errore grave, c’è chi li corregge”.

Ma c’è anche la consapevolezza che non tutti sono d’accordo con la moviola in campo, tra questi molti allenatori che lamentano un’eccessiva durata della gara. “Gli allenatori sono tanti, c’è chi la pensa in un modo sul VAR e chi in un altro- afferma Nicchi– ma sono molti quelli che l’apprezzano perché fa giustizia e quando c’è giustizia io non la baratterei per un minuto in più o in meno”. E aggiunge: “Nelle prossime 7 giornate, per fare un parallelo, sono convinto che gli interventi diventeranno molto di meno, solo le situazioni importanti comporteranno il fermo di gioco. Sicuramente velocizzeremo, non è vero affatto che si perderanno 5/7 minuti: le statistiche dicono che il tempo generale perso in più, in media, sarà di 1’ e 50’’. Il protocollo internazionale dice una cosa molto semplice: mettete il tempo che ci vuole ma prendete le decisioni giuste.

Tenete conto che ogni volta che si introduce qualcosa dall’altra arte c’è un bilancio da rispettare e questa roba costa. Gli arbitri sono professionisti seri e stanno facendo le cose molto seriamente; per stare in quel contesto conoscono il regolamento e le regole”.

Per Malagò il VAR è “uno strumento fantastico”. Ciò che sottolinea è che “occorre accelerare assolutamente la tempistica, perché se ci sono dieci episodi in una partita non so che succede”, ma ammette che gli errori dall’inizio dell’anno sono stati pochi.

GALLERIA IMMAGINI (ph: Maria D’Auria)

                

 

        

Maria D’Auriacopyright-vivicentro

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