La Roma domina il derby, ma non va oltre il pareggio. Guardando le statistiche si immagina un risultato diverso…
Una Roma tonica, compatta, determinata domina il derby della capitale per novanta minuti. Solo il risultato è di parità.
Di Antonio Bonansingo
R
oma- La Roma domina il derby. Ma finisce 1 a 1 e tutti scontenti. Il calcio è democraticamente ingiusto, una Lazio lontana parente della squadra ostica, coesa, letale nelle ripartenze, viene dominata da una Roma vogliosa e cattiva, che chiude la squadra di Inzaghi nella sua trequarti per l’ottanta percento del tempo. Eppure non si va oltre il pareggio.
I dati statistici sono impietosi:
66,4% possesso palla in favore dei giallorossi,
22 tiri della Roma contro i sei della Lazio.
56%di duelli vinti per i giallorossi,
596 passaggi fatti contro i 325 laziali,
28 cross contro 6,
7 corner a 1 per la Roma,
L’unico dato equilibrato sono i tiri nello specchio 3 a 2, ed è qui che la Roma vista ieri deve, se vuole inseguire Lazio e Inter e tenere lontana la corazzata Atalanta, migliorare.
Kluivert, Under, Dzeko, Pellegrini più volte hanno l’occasione per impensierire Trakosha ma quasi mai ci riescono. La Roma è letale nella pressione nella metà campo avversaria, cattiva nella ricerca della palla, si sgonfia però quando bisogna battere a rete. Dei ventidue tiri dei ragazzi di Fonseca solo tre sono nello specchio. La Roma ha il 14% di precisione nel tiro, unico dato oggettivamente preoccupante. Diventasse cinica, se la contenderebbe con la Juventus, perché per il resto la Roma vista ieri contro la Lazio è sicuramente tra le prime tre forze della serie A, superiore alla Lazio nella rosa e nel gioco, ahimè non nei risultati, nella concretezza e nel cinismo, alla pari con l’Inter del nervoso Conte e un gradino sotto alla Juventus di Sarri. Che il mercato possa porre rimedio a questa mancanza giallorossa ci sembra complicato, ma mancano ancora cinque giorni e chissà che la società non faccia uno sforzo ulteriore per aiutare l’ottimo Fonseca, capace di motivare i ragazzi e di surclassare tatticamente il celebratissimo Inzaghi.
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