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Roma-Inter, Di Francesco: “Florenzi? Possibile vederlo a gara in corso. Non devo chiedere pazienza a nessuno”

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OTIZIE AS ROMA – È giunto il momento dell’esordio tra le mura amiche per la Roma di Eusebio Di Fracesco. L’allenatore abruzzese bagnerà il proprio debutto all’Olimpico come allenatore contro l’Inter del’ex Luciano Spalletti domani alle 20,45. Come di consueto nela sala stampa di Trigoria si è tenuta la conferenza stampa della vigilia, cui seguirà l’allenamento di rifinitura che avrà inizio alle 17.45. Ad anticopare l’ingresso di tutto il gruppo c’è l’oladese Karsdorp che sta alternando lavoro in palestra, atletico e sul campo. Il suo recupero non sembra essere troppo lontano. Il programma della seduta sarà quello classico: attivazione aerobica, poi tecnica e tanto pallone.

Queste, intanto, le dichiarazioni del mister:

Aveva definito quella conro l’Atalanta “vittoria sporca”. Che passi avanti si aspetta domani?
Una prestazione migliore dal punto di vista tecnico, anche una migliore condizione fisica. I ragazzi hanno fatto un’ottima settimana di lavoro. Mi aspetto qualità maggiore soprattutto sullo sviluppo offensivo”.

Pericoli principali dell’Inter?
“Spalletti ha fatto un’ottimo lavoro: la squadra ha le idee chiare, grandi qualità di palleggio. Il grande inizio di partita ha favorito l’Inter nella prima giornata di campionato ha dei giocatori di alta qualità specialmente in avanti sugli esterni. Sanno ruotare continuamente, non si fanno mai trovare nella stessa posizione”.

Cosa ti accomuna con Spalleti ed in cosa differite?
In questo momento si parla solo di paragoni. Io dico solo che domani c’è Roma-Inter che è la cosa più importante. Spalletti non devo presentarlo io, vista la sua esperienza. Io sono mentalmente più giovane di lui ed ho sempre cercato di rubargli qualcosina. Abbiamo lavorato insieme e siamo rimasti in ottimi rapporti”.

L’esterno basso a destra? Giocherà Manolas o Juan Jesus?
“Abbiamo ancora un allenamento da fare e poi avete più notizie di me su quello che uno vorrebbe non far vedere. Si sono fatte tante supposizioni, valuterò. Se dovessi cambiare moltissimo avrei tante difficoltà perché ci vuole tempo per assimilare ciò che chiedo. È una valutazione che farò definitivamente oggi”.

Preferisce vincere il duello sul campo o quello di mercato per Schick? Valutazioni sul sorteggio Champions?
Non ho in mente il mercato ma solo il lavoro sul campo: prendere i 3 punti che ci consentirebbero di lavorare con serenità per altri 15 giorni, per dare forza e convinzione in quello che sto proponendo. Il girone di Champions è difficile però io sono fiducioso. Sono convinto che abbiamo le carte in regola per giocarcela, questa idea di calcio piò solo crescere”.

Vorrebbe eguagliare il record di punti di Spalletti?
“Il campionato si è livellato, sarebbero punti importanti forse da scudetti quindi ti direi di sì ma bisogna fare sempre meglio anche facendo meno punti ma ottenendo qualcosa di importante”.

Nainggolan non è stato convocato dal ct del Belgio. Questo gli può dare ancora più rabbia per domani?
“Lo vedo sempre carico, potrebbe crescere ancor di più fisicamente. Mi dispiace, non sono contento che non sia stato convocato però non conosco le situazioni interne. Credo e spero solo che possa fare una splendida partita

La Roma è più forte di quella che ha trovato quando è arrivato?
“È sicuramente più forte, è normale che sarei ancora più felice se potessimo migliorare ma sono contento di questa squadra”.

Spalletti in conferenza ha detto che “bisogna trovare soluzioni per essere al livello della Roma”…
“Ognuno cerca di portare dalla sua dei vantaggi. L’Inter ha fatto meno punti della Roma, non so cosa volesse dire. Io penso più alla mia squara che a quella degli altri. Loro mi sono piaciuti moltissimo durante la partita con la Fiorentina e questa sarà una gran partita”

Florenzi in che condizioni è? È stupito dal rendimento di Juan Jesus?
Florenzi sarà sicuramente convocato ma si allena con noi da poco tempo, non ha ancora la condizione per giocare 90 minuti ma a partita in corso mai dire mai. Valutazioni verranno fatte a partita in corso. Per il ragazzo che è, la sfortuna che ha avuto, vorrei vederlo anche io in campo. Su Juan Jesus non sono sorpreso. Quando sono arrivato ho trovato un calciatore che si è messo a disposizione, voglioso di migliorarsi, di dimostrare di essere da Roma, di dimostrare all’Inter di essere ancora un giocatore importante. Sono soddisfattissimo di ciò che sta facendo ma come tutti gli altri non deve accontentarsi perché si può sempre migliorare”.

C’è bisogno solo di tempo o c’è una difficoltà a far fare un certo tipo di calcio a giocatori più affermati rispetto a quelli del Sassuolo?
“Quella era una squadra che si muoveva in maniera perfetta. La ripetitività dei movimenti è fondamentale. Eravamo partiti in ritiro il 27 giugno, con la Roma siamo partiti il 16 luglio con tutti i calciatori a disposizione in giro per il mondo. L’apprendimento di quello che chiedo sta crescendo. Ritengo ci voglia un pochino di tempo ma mi aspetto sempre che sia inferiore rispetto a ciò che si pensa. Da parte di questi ragazzi vedo che credono in quello che propongo e questa è la cosa più importante”.

Moreno ha qualche possibilità di debuttare in questa partita e in caso negativo qual è la sua condizione?
“Ha avuto qualche problemino fisico, ha fatto un pochino di fatica all’inizio anche ad adattarsi rispetto al calcio olandese dove si gioca 1 contro 1 che è una cosa che io non voglio assolutamente. Moreno è uno di quelli che pian piano sta migliorando per quella che è la mia idea di calcio. Lui è squisito, molto intelligente calcisticamente, e anche se non dovesse giocare non diamo giudizi prematuri, non diciamo che non mi piaccia Moreno.”

Su Karsdorp?
“Sono stati rispettati i tempi per quella che è stata l’operazione. Ha cominciato a correre, sta facendo quasi tutto. Faremo anche una partita contro la Chapecoense e forse lì farà qualche minuto per poi averlo a disposizione contro la Sampdoria”.

Sente di dover chiedere pazienza al pubblico?
“Non penso che tutti abbiano un pensiero comune su un allenatore, un giocatore o un giornalista. Ciò che conta qui non è Di Francesco ma la Roma. Io lavoro, non devo sposarmi, non devo chiedere pazienza a nessuno. Odio chi per preconcetto giudica. Roma è una piazza particolare e lo sapevo quando sono arrivato ma ho serenità. Io rappresento la Roma, non me stesso quindi è la Roma che devo difendere, non me stesso”.

Che emozioni prova per il suo esordio di ritorno all’Olimpico?
“È veramente una grande emozione, unica per chi l’ha vissuta da calciatore cercando di dare tutto per questa squadra. Farò lo stesso anche da allenatore”.

Diretta testuale di Claudia Demenica


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