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Roma-Cagliari, Spalletti: “Vogliamo fargli vedere che non siamo quelli dell’andata”

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OTIZIE AS ROMA – Dopo il poker rifilato alla Sampdoria in Coppa Italia, la Roma scenderà in campo per la sfida di campionato contro il Cagliari di Rastelli. La sconfitta della Juventus a Firenze nello scorso turno e l’impegno insidioso che attende i bianconeri contro la Lazio ha di fatto riaperto i giochi per la lotta scudetto ed i giallorossi ci credono. Come di consueto, Spalletti ha risposto alle domande poste dai cronisti alla vigilia del match:

“Visto che non ci sono infortunati, c’è solo Florenzi e gli altri stanno tutti bene, potremmo aprire con un pensiero a tutte quelle persone che stanno attraversando momenti difficilissimi in Italia e a tutte quelle persone che li stanno aiutando”.

Anche Ruediger ha parlato ieri di ossessione della vittoria. Si rende conto di aver inciso sulla testa dei giocatori?
“Io non ho fatto niente. Sono i calciatori che sono dei professionisti seri e quindi devono saper riconoscere i momenti della loro carriera. Giocare nella Roma è una cosa importante. Si chiamano momenti perché passano decisamente e per farli durare bisogna lavorare in un certo modo”.

Il pareggio di Cagliari è il suo rimpianto più grande?
“Ce ne sono stati di momenti e di risultati da prendere per migliorarsi. Si dice che nessuno è perfetto. Poi, che vogliamo fargli vedere che non siamo quelli del girone di andata è vero. Troveremo una squadra in salute, perché il Cagliari ha vinto contro il Genoa per 4-1 ed ha costretto il Milan a vincere nelle ultime battute. Rastelli è un allenatore emergente che fa delle sue qualità da calciatore il modo di far giocare la squadra, fatto di velocità, aggressività, che abbiamo sofferte all’andata. Ci sono calciatori di livello internazionale come Borriello, Bruno Alves e Isla. Vogliamo far vedere però che siamo migliorati”.

C’è un’immagine relativa alla partita di andata, è quella di quando lei si butta sul manto erboso…
Ho rivisto quell’immagine in ufficio stamattina. Avevamo sbagliato due gol e mi dispiaceva perché nonostante quelle due occasioni potevamo vincere. Visto quello che è stata la reazione del Cagliari e la nostra conduzione della partita è stato giusto quel pareggio lì e ne abbiamo tratto insegnamenti perché poi siamo cresciuti”.

Senza Salah avete vinto 5 partite, senza Manolas addirittura 6. La vostra forza è quella di rendere tutti utili e nessuno indispensabile?
Il rischio di averne troppi è che tu non riesca sa farli funzionare tutti. Poi ci sono dei momenti in cui se t capitno infortuni nello stesso reparto diventa più difficile ed hanno avuto ragione quelli che dicevano che eravamo pochi. Siamo nelle condizioni di poter affrontare il periodo difficile. Ha ragione il presidente quando dice che si dovrebbe parlare di quelli che ci sono invece degli altri, ma non sarebbe meglio sfruttare questi momenti per evitare problemi in situazioni di emergenza? Se capita si prende un giocatore di livello per noi, se non capita stiamo così e siamo competitivi sotto tutti gli aspetti e in questo periodo qui siamo anche abbastanza comodi per il numero di calciatori che abbiamo”.

Un commento sull’intervista di Sabatini a Repubblica in cui si dice che ci sono quattro centri di potere della Roma di cui uno in Spagna?
Io sapevo che erano 5: Londra, Boston, la Spagna e il Torrino dove abita lui, perché anche Sabatini è un centro di potere della Roma. Se la Roma sta facendo questo campionato è perché la gente che ci ha lavorato ha fatto bene, lui compreso. Facciamo un lavoro facile, gli altri sono difficili, dobbiamo fare quello che stiamo facendo adesso, quello che tutti si aspettano e che ci è imposto per il lavoro che facciamo. Il centro di potere importante è al squadra, è lo spogliatoio ad essere importante. Il resto è tutto dovuto per i vantaggi professionali che abbiamo”.

Nelle ultime 8 partite la Roma subisce solo 2 gol. Ferma restando la compattezza del reparto, come sta Vermaelen che doveva essere la ciliegina sulla torta?
Lui è sempre nelle nostre valutazioni ma ora siamo un po’ tutti Vermaelen perché lui venendo da quella squadra lì sembrava quello che ci potesse dare qualcosa in più, ora siamo tutti al suo livello. C’è bisogno che ci siano molti calciatori di pari importanza in questa squadra. Ora in difesa sembra anche un gioco, però poi di quei 5 o 6 centrali che hai puoi tirare a sorte, tutti possono dare un contributo eccezionale. Abbiamo a che fare con calciatori veramente seri”.

Quanto vale in milioni di euro Radja Nainggolan?
“Quanto Pogba. Radja è un calciatore completo, è una razza di quelle forti, che è abbastanza diffusa nella nostra squadra. Magari in misura diversa, con altre caratteristiche, però ugualmente di pasta importante. Per quanto riguarda il valore in campo e la sostanza espressa in tutto quello che fa secondo me regge”.

Dei 41 gol segnati dalla Roma in campionato non c’è nessun difensore. Come reputa questo dato?
“È una cosa da dover migliorare. Se hai difensori forti sul gioco aereo questa è una qualità che puoi riversare nell’area di rigore avversaria. Per esempio sui calci d’angolo, che dobbiamo battere meglio e sfruttare meglio come centimetri, chili, forza fisica perché Manolas, Ruediger, Fazio, Jesus, Vermaelen sono fortissimi di testa. Dobbiamo migliorare questo numero, è una cosa di cui abbiamo parlato”.

Lei ha la sensazione che la Roma sia più vicina alla Juve e che la rincorsa sia più possibile?
“Ne ho una soltanto di sensazione: che vogliamo fare sul serio e che la gente si è accorta che facciamo sul serio. Loro lo percepiscono e lo lasciano alzare questo vento che ti arriva dove ti possono anche sollevare se ti costringono a fare tutto per la Roma, squadra seria che fa le cose sul serio”.

Claudia Demenica Copyright vivicentro common


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