Gli autobus del parco Atac (acronimo di Azienda Tramvie e Autobus del Comune) sarebbero stati riparati con pezzi di ricambio non originali. È questa l’ipotesi del Procuratore aggiunto Giovanni Conzo e del Pm Clara De Cecilia della Procura di Roma, secondo cui Il sistema sarebbe andato avanti per anni. Ieri nelle prime ore della mattina un blitz dei Carabinieri del Nucleo investigativo di via in Selci ha notificato l’indagine in corso a 3 persone tra impiegati e funzionari della municipalizzata Atac.
Le indagini erano state avviate lo scorso 5 ottobre, quando 26 autobus sono andati a fuoco nella rimessa di Tor Sapienza. La Procura ha deciso di indagare prima sull’ipotesi di incendio colposo, e poi sulla qualità della manutenzione dei mezzi.
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I militari dell’Arma hanno ascoltato per tutta la mattina in caserma il capo officina della rimessa Magliana e la responsabile dell’ingegneria manutentiva del trasporto su gomma; sul posto di lavoro, ossia nel deposito di via Candoni, è stato interrogato il terzo indagato, un magazziniere.
Roma: autobus a fuoco, indagati 3 dipendenti Atac
I Carabinieri hanno sequestrato i cellulari aziendali dei tre indagati, bloccato le loro caselle di posta elettronica e disposto l’acquisizione dei database e delle immagini delle telecamere di via Candoni. Secondo quanto si legge nei primi atti, gli indagati avrebbero causato «per colpa incendio di mezzi Atac, non curando la corretta manutenzione dei mezzi e consentendo utilizzo di pezzi di ricambio non originali».
Le indagini sono volte anche a stabilire se si siano verificati o meno veri e propri tentativi di sabotaggio. Il sistema sarebbe andato avanti per anni, con l’obiettivo di ottenere i premi di produzione risparmiando sulla manutenzione di mezzi già parecchio datati. «Siamo certi che emergerà l’assoluta correttezza dell’operato della catena manutentiva che da tempo opera per arginare il fenomeno», assicura l’avvocato Giuseppe Falvo, legale della responsabile dell’ingegneria manutentiva. Nel frattempo, i pm hanno stilato una lista di prescrizioni, che include il «suggerimento» di tenere la benzina lontano dalla falegnameria.
I tre indagati erano già stati tutti ascoltati in precedenza come persone informate sui fatti, di nuovo interpellati a proposito delle modalità di manutenzione dei veicoli targati Atac e sul caso dei pullman cosiddetti «flambus» (ossia vetture del trasporto pubblico romano che sono state distrutte o danneggiate gravemente da un incendio sviluppatosi accidentalmente a bordo dell’automezzo) la cui indagine iniziata nel 2019, quando sono stati 23 i pullman che sono andati fuoco, si era chiusa con 12 funzionari accusati di incendio colposo, disastro colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti.
Roma: autobus a fuoco, indagati 3 dipendenti Atac
Quell’inchiesta, coordinata dal Procuratore aggiunto Nunzia D’Elia con i Pm Francesco Dall’Olio e Mario Dovinola, riguardava una ventina di casi di autobus andati in fiamme nel 2019 per i quali la Procura aveva disposto una perizia. I Pm contestarono in alcuni casi ai ritenuti responsabili di aver rimesso in servizio mezzi che avevano già avuto problemi. Nell’inchiesta non risultano coinvolti gli operai addetti alla manutenzione bensì dirigenti e supervisori dei lavori.
Ci eravamo già occupati degli autobus di Roma andati a fuoco “8 Maggio 2018 A Roma da qualche anno, guarda caso, prendono fuoco gli autobus di linea”.
NOTA
Si precisa che i procedimenti sono ancora in fase di indagini preliminari e che vale il principio di non colpevolezza fino a sentenza di condanna passata in giudicato.
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