Lo riporta Il Roma
G
iù le mani da Manolo Gabbiadini. Sabato pomeriggio la sconfitta con la Roma non è dipesa solo solo ed esclusivamente dall’attaccante bergamasco. Sicuramente ci si attendeva molto di più da lui ma questo non vuol dire che la colpa è sua per il ko. Quei fischi subiti all’uscita dal campo, poi, sono stati fuori luogo. Capisco la sofferenza dei 46mila spettatori presenti al San Paolo ma accanirsi contro questo giocatore è sembrato un po’ troppo ingeneroso. È indubbio che senza Milik ci si aspettava chissà che cosa da lui ma sapevamo da tempo che in quel ruolo non avrebbe reso chissà come. Il suo è un caso tattico che andava risolto in estate. Nessuno dimentichi che fino all’ultimo giorno di mercato il club partenopeo ha tentato di prendere prima Kalinic e poi Pavoletti. Dopo i no di Fiorentina e Genoa si è posto il veto su Manolo assicurandogli un rinnovo e un aumento di stipendio. Si sperava di poterlo stimolare ma si sapeva che con il 4-3-3 avrebbe avuto di nuovo difficoltà come nello scorso torneo dove era rimasto a guardare Gonzalo Higuaìn. Contro la Roma non se l’è sentita di cambiare Maurizio Sarri per favorire il suo bomber. Ha voluto affidarsi nuovamente al solito schieramento perdendo così per 57 minuti il punto di riferimento del reparto offensivo. Non è mai stato pericoloso e neanche una volta ha tirato in porta Gabbiadini. Non ce l’ha le doti di Higuaìn e neanche quelle di Milik. La verità è che ci si doveva muovere prima per risolvere questo problema e non aspettare gli ultimi giorni di mercato. A prescindere da Milik, se proprio Manolo non era adatto al modulo di Sarri, sia Kalinic che Pavoletti dovevano essere corteggiati molto prima e non all’ultimo istante. Purtroppo adesso non si può fare niente e bisogna guardare in faccia alla realtà . Magari si può virare su uno svincolato ma prima che quest’ultimo entri in forma e capisca gli schemi di Sarri passa più di un mese. Quindi, vale la pena modificare qualcosa. D’altronde già l’anno scorso Sarri decise di passare dal 4-3-1- 2 al 4-3-3 dopo tre partite. Potrebbe tornare indietro per un attimo scegliendo un trequartista tra gli uomini che ha. Zielinski lo potrebbe fare tranquillamente. Certo, in questo modo verrebbero a mancare gli uomini delle fasce ma se non si segna è inutile avere i migliori in queste zone del campo. A prescindere da tutto il momento è delicatissimo, Sarri se ne è reso conto. Lo ha fatto anche De Laurentiis che si è sfogato con i giornalisti al termine del match con la Roma. Non si risolvono così i problemi, accettare le critiche è segno di maturità . Ma devono essere critiche costruttive e non certo di parte. Don Aurelio, però, non fa niente per creare una sorta di fronte comune che esiste in altre squadre del Nord che vanno per la maggiore.
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