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Ritrovato il corpo della 37enne scomparsa: il fratello 22enne ha confessato il delitto

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accaduto a San Giovanni La Punta (CT). Il fratello al culmine di un litigio l’ha colpita anche alla gola e poi spostato altrove il cadavere

La ragazza, Lucrezia Di Prima, era scomparsa il venerdì 15. Era stato il fidanzato, nel pomeriggio di venerdì 15 ottobre, a dare l’allarme per la sua inconsueta scomparsa. Poiché sembrava si fosse allontanata da casa senza cellulare e, pare, anche senza chiavi e documenti. I genitori ne avevano quindi denunciato la scomparsa.

Il fratello 22enne in un primo tempo ha partecipare attivamente alle ricerche della sorella quando risultava ancora una persona scomparsa.

Ma già nella giornata di sabato i Carabinieri stazione di San Giovanni La Punta avevano messo alle strette il fratello della 37enne. Dalle prime indagini era emerso qualche particolare che non aveva convinto gli investigatori i quali, nella mattinata lo avevano sentito a lungo poiché fin da subito qualcosa nelle sue affermazioni non li convinceva.

Nel suo racconto c’erano diverse contraddittorietà e così, messo sotto interrogatorio, in un primo tempo il giovane si era rifiutato di rispondere alle domande degli investigatori, ma poi, alla presenza del suo avvocato, ha confessato l’omicidio e fatto trovare il corpo della sorella.

Ritrovato il corpo della 37enne scomparsa: il fratello 22enne ha confessato il delitto

Giovanni, come lo chiamano gli amici e i familiari, si è pertanto autoaccusato del delitto, commesso con violenza al culmine, pare di un acceso litigio, con un’arma da taglio con cui ha colpito la sorella anche la gola.

Il ragazzo ha quindi fornito indicazioni su dove si trovasse il cadavere della sorella, portando gli inquirenti in una strada secondaria nelle campagne di Nicolosi (CT) dove è stato recuperato dai Carabinieri.

Nella zona c’era tuttavia poco sangue tanto da fare sospettare gli investigatori che l’omicidio fosse stato commesso in un altro posto, si presume nella villetta dove i due fratelli vivevano, in alloggi separati, con i genitori. a San Giovanni La Punta, ove già dalla medesima sera sono stati avviati i rilievi dai Carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche (Sis) del Comando provinciale di Catania alla ricerca di eventuali tracce di sangue.

I rilievi e le analisi avrebbero stabilito che l’omicidio è stato commesso in quella casa. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il 22enne avrebbe colpito la sorella con un fendente alla gola e poi avrebbe avvolto il corpo con sacchi di plastica neri portandolo con la sua auto nelle campagne di Nicolosi, dove lo ha fatto trovare solo dopo avere confessato il delitto ai Carabinieri. L’arma del delitto però ancora non si trova.

Si tratta però ancora di un omicidio senza un apparente chiaro movente. Il giovane dopo essere stato interrogato, alla presenza del suo legale di fiducia, dal Pm di turno della Procura di Catania, è stato fermato dai Carabinieri per omicidio e occultamento di cadavere.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)


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